Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/967

Da Wikisource.
Pagina 967

../966 ../968 IncludiIntestazione 16 gennaio 2013 100% Saggi

966 968


[p. 303 modifica] l’unico strumento che abbiamo a formare il concetto della natura, forza e valore delle frasi e delle parole straniere, se lo strumento è insufficiente o scarso, scarso e insufficiente sarà anche l’effetto.

Ciò è manifesto: 1°, Dal fatto. La gran difficoltà di certe lingue affatto diverse dal carattere delle nostrali consiste in ciò, che, cercando nella propria lingua parole o frasi corrispondenti, non le troviamo, e non trovandole non intendiamo o stentiamo a intendere, o certo a concepire con distinzione ed esattezza [p. 304 modifica]la forza e la natura di quelle voci o frasi straniere. 2°, Da una ragione anche piú intimamente filosofica e psicologica delle accennate. Le idee, i pensieri per se stessi non si fanno vedere né conoscere, non si potrebbero vedere né conoscere per se stessi. A far ciò non c’é altro mezzo che i segni di convenzione. Ma se i segni di convenzione son diversi, è lo stesso che non ci fosse convenzione e che quelli non fossero segni e cosí in una lingua non conosciuta le idee e pensieri che esprime non s’intendono. Per intendere dunque questi segni come vorreste fare? a che cosa riportarli? alle idee e pensieri vostri immediatamente? come? se non sapete quali idee e quali pensieri significhino. Bisogna che lo intendiate per mezzo di altri segni, della cui convenzione siete partecipe, cioè per mezzo di un’altra lingua da voi conosciuta; e quindi riportiate quei segni sconosciuti ai segni