Piccolo libro inutile/Ode all'ignoto viandante

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Ode all'ignoto viandante

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Desolazione del povero poeta sentimentale San Saba

 


I


Ben ch’io t’oda passare
vicino alla mia soglia
e pensi che tu voglia
battere e domandare,

5non tormento a più viva
fiamma la mia lucerna
— cui, nella notte eterna
guardo come a una riva —

e non se, a poco a poco,
10cresca la lontananza,
vedovo di speranza,
ormai, te folle invoco,

ché le tue mani sono
colme di doni: porti
15ai dolenti conforti,
ai felici perdono.

Hai pianto e un poco vuoi
di quel pianto godere,
qualche lagrima bere,
20ancora, con i tuoi.

Donare e perdonare!
Contener nell’immenso
cuore grani d’incenso
pe’ ’l più lontano altare.

25Dire al nemico: Sei,
tu, mio padre, mio figlio:
dormi sul mio giaciglio,
che io sul tuo dormirei.

E questo, senza pena
30dire e senza tristezza;
sfarsi alla tenerezza
come al mare la rena.

Ma, forse, tu non hai
nessuno e, pure, torni,
35così, per pochi giorni,
per un’ora, e non sai

tu, non sai che la povera
piccola casa accoglie
cader di nuove foglie,
40fiorir di rose nuove

e che più nulla, più
nulla! del tuo rimane
se, triste come un cane
randagio, vaghi tu

45imaginando i nidi
più folti e più canori,
tanto, che ora ne muori
di dolcezza e sorridi.

Ma l’ombra non lo vede
50quel tuo sorriso: vela
piccola che s’incela,
sembra, nella sua fede,

e non è che una cosa
trepida, tutta sola,
55che, per te, forse, vola,
ma per gli altri non osa,

ma per gli altri non pare
che una vela, una vela
piccola che s’incela
60a l’estremo del mare.


II


Viandante, ancor io
risi alla mia speranza,
vissi la lontananza
per vivere d’oblio,

65come te, come tutti
gli uomini. Un giorno volli
cantare ne’ più folli
canti i miei folli lutti,

parlare al sole come
70al mio cuore e, talvolta,
ove l’ombra più folta
fosse, chiamarmi a nome

e dirmi: «Creatura
vergine, non udire
75più. Apprendi, ora, a morire
nella tua sepoltura.

Accendi un lume, un solo.
Medita la tua nuova
vita. A te sia la prova
80d’una morte o d’un volo.

Ma non tentare, mai.
Confida, anche, ma senza
elegger la semenza:
dopo non piangerai.

85Canzoni assai soavi
canta, se vuoi cantare.
Canzoni marinare
dai ponti delle navi,

canzoni di parole
90semplici, a pena nate,
che, ancora, dall’estate
odorano di sole.

Così vivrai, né cura
ti terrà del passante,
95ignaro viandante
di una via peritura,

se tu l’oda cantare
o piangere alla soglia
e imagini che voglia
100battere e domandare».