Pierino Porcospino/La storia del fiero cacciatore

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La storia del fiero cacciatore

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Heinrich Hoffmann - Pierino Porcospino (1844)
Traduzione dal tedesco di Gaetano Negri (1882)
La storia del fiero cacciatore
La storia del Moretto La storia del bambino che si succhia i pollici


Era il mattino, e il fiero cacciatore
Col suo nuovo giubbetto che ha il colore

Dell’erba fresca in un bel dì d’aprile,
Col corno, col carniere e col fucile,

Sen va pei campi e per le dense selve
A far gran preda di tremende belve.



Gli occhiali ha collocato sovra il naso
E d’affrontar la lepre è persuaso.

La lepre intanto, che fra l’erba siede,
Ride del cacciator che non la vede.



Ma sotto il sol, che lo rendeva ansante,
A lui pare il fucil troppo pesante.

Sotto una pianta a riposar si giace,
E la lepre lo guarda e sen compiace.




Quando il sente russar beatamente,
La lepre s’avvicina all’imprudente;

Gli porta via lo schioppo e poi gli occhiali.
E via sen corre, quasi avesse l’ali.

La lepre sul nasino ha collocato
Gli occhiali ed il fucile ecco ha spianato.

Prende di mira il fiero cacciatore,
A cui per il terror traballa il core.

Ei fugge strepitando: «Aita, aita,
Gente, gente, salvatemi la vita!»



Davanti a un pozzo il cacciatore è giunto
Vederlo e saltar dentro è solo un punto.

A lui preme salvar la vita cara.
La lepre in quel momento il colpo spara!


Del cacciator la moglie al finestrino,
Il caffè si sorbiva in un piattino.

La lepre, col suo colpo, le spezzò
Il piattin nelle mani, ed ella: «Ohibò!»

Indignata proruppe. Il leprottino
Della lepre gentile figliolino,

Accanto al pozzo, sull’ameno prato
Sen giaceva tranquillo, accoccolato,

Quando una goccia di caffè bollente
Ecco gli casca sul nasin; repente

Si scote e grida: «Chi mi brucia il naso?»
E vede il cucchiaino al suol rimaso.

Lo prende e lambe col sottil linguino
Lo sgocciolante umore zuccherino.