Georg Trakl
Infanzia
../Al ragazzo Elis
../Hohenburg
IncludiIntestazione
9 agosto 2016
75%
Da definire
<dc:title> Poesie </dc:title>
<dc:creator opt:role="aut">Rainer Maria Rilke</dc:creator>
<dc:date>XX secolo</dc:date>
<dc:subject></dc:subject>
<dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights>
<dc:rights>GFDL</dc:rights>
<dc:relation></dc:relation>
<dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Poesie_(Rilke)/Infanzia&oldid=-</dc:identifier>
<dc:revisiondatestamp>20180411142747</dc:revisiondatestamp>
//it.wikisource.org/w/index.php?title=Poesie_(Rilke)/Infanzia&oldid=-
20180411142747
Poesie - Infanzia Rainer Maria RilkeGiaime PintorXX secolo
Colmo di frutti il sambuco; tranquilla era l’infanzia
nella grotta celeste. Su percorsi sentieri,
dove rossiccia stride ora l’erba selvatica,
medita il calmo intrico di rami; un frusciare di foglie.
Simile quando suona l’acqua azzurra sul sasso.
Mite è il lamento del merlo. Un pastore
tacito segue il sole, scende dai colli autunnali.
L’anima non è piú che uno sguardo celeste.
Al limite del bosco viene una timida fiera,
posano in fondo le antiche campane e villaggi di tenebra.
Ma tu meglio conosci il senso degli anni oscuri,
freddo e autunno nelle camere nude;
fuori sul sacro azzurro suonano passi di luce.
Una finestra cigola piano; commuove
la vista del cadente cimitero sul colle,
narrate leggende; ma spesso l’anima schiara
pensiero di uomini lieti, di primavere d’oro.