Poesie (Campanella, 1938)/Poesie postume/IV. Rime amorose/18. L'universo intero canti Flerida

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18. L'universo intero canti Flerida

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18. L'universo intero canti Flerida
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[L’universo intero canti Flerida
A istanza del medesimo]

Il biondo Apollo e ’l coro di Parnasso
il fonte pegaseo, gli verdi allori,
Pindo, Elicona cantin vostri onori;
e «Flerida» risuoni ogn’antro e sasso.
Tu, d’ogni vil pensier, non ch’atto basso
schiva, tu sola ordisci alti lavori;
e per te avvien che Lete strida e plori,
mentre al cielo veloce muovi il passo.
Flerida sii, cor mio, perch’altri pianga
d’invidia e gelosia, ma io teco rida,
ancor se ben di lungi e ’n spirto giunto.
A quel seno divino, ove s’annida
grazia, virtú e beltá, fruisca a un punto
quel ch’altri presso stenta, e a pianger sfida.