Poesie (Francesco d'Altobianco Alberti)/CXIV

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CXIV

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CXIII CXV

 
Vegghia la pace e la lega difende,
e ’l Monte rafardella e fa grembiata,
in potenza è lo Specchio, ch’è stracciata;
ma sempre fu ch’è chi sale e chi scende.

L’arte lavora, e, se nulla ci ofende,
è ch’un po’ la moneta è rincarata,
ma di parole è pur buona derrata
ch’altro mal volentier ben ci si spende.

Mal si può navicar sanza biscotto
e ’l contraporsi è maggior prosunzione,
ch’al primo incappo egli ha muso di ghiotto.

Il perché, chi si duol sanza ragione
vuolsi tuffar più giù col co’ di sotto,
poi ch’egl’ha marcio il fegato e ’l polmone.

Ch’a chi vince a ragione,
che giovan poi ricchezze, onori e stati,
se’ vincenti or co’ vinti hanno aguagliati?