Poesie (Francesco d'Altobianco Alberti)/CXXXI

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CXXXI

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CXXX CXXXII

 
S’altri sapesse in che stato io mi truovo
per l’esser seperato da colei
che tenne e terrà sempre i pensier miei
in languir dolce e ’n lagrimar più nuovo,

arìa piatà di me, perch’ardo e provo
contro a mia voglia quel ch’io non vorrei.
Niente di men, per tanti afanni rei
dal proposito mio non mi rimovo.

Ma se possibil fosse di ritrarmi
dall’aspro giogo intolerabil tanto,
io sarei più felice ch’altro uom vivo,

né più vi ricadrei, sì ben guardarmi
saprei da ogni lor segace inganno;
ma d’esta vita pria penso esser privo.