Poesie (Francesco d'Altobianco Alberti)/LVIII

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Fra tanti gnaffi e mai frazzi trascorsi,
siamo en fatti con detti assai aguagliati,
e in Mercato Vecchio aviluppati
tra ceste e gabbie, uccellin, cosce e torsi.

In piazza istretti siam fra i calci e’ morsi,
poi ringraziàn chi ci ha me’ calpestati;
tutti gli andirivien si son provati,
né giova infine ai fatti contrapporsi.

E se già di memoria util fu l’arte,
oggi il dimenticar d’assai l’avanza,
posto che ’l Nici ai più lo ’nsegni in parte.

Chi non intende il suon non entri in danza,
perché chi non va a tempo, o nol comparte,
manca l’onore e perde ogni sustanza.

Vuolsi aver temperanza,
tirare accosto e guardar dalle colte,
perché non ci si torna poi due volte.