Poesie (Francesco d'Altobianco Alberti)/XXXVI

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XXXVI

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XXXV XXXVII

 
Molti ci son che vivon per mangiare,
altri mangian per viver necessario
e sono assai che fan piccol divario,
pur che’ compagni e’ possan malmenare;

molti, ch’assai si posson vezzegiare,
che non te l’apiccasson pel contrario,
e alcun son c’han per proprio ordinario
che sempre e’ si dilettan di mal fare.

Molti ci son che stanno in ben parere,
altri che’ fatti altrui van repetendo
per presunzion, che saria me’ tacere.

Quant’ho tutto raccolto non l’intendo;
cognosco ben che chi non fa il dovere
ch’alfin l’aspetti. Insomma, concludendo,

più oltre io non mi stendo,
perché, come il servigio l’amicizia,
così il ver partorisce inimicizia.