Poesie della contessa Paolina Secco-Suardo Grismondi/Libera imitazione di una piccola ode tratta dall'almanacco delle muse del signor Leonard
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LIBERA IMITAZIONE DI UNA PICCOLA ODE
TRATTA DALL’ALMANACCO DELLE MUSE
DEL SIGNOR LEONARD
IN PARIGI
OVE LESBIA ALLOR SOGGIORNAVA
Se dolce amico Zefiro
De la marina sponda
Sento che dolce l’aere
Agita e increspa l’onda,
Avida i pin che sarpano
Cogli occhi io seguo, e intanto
De la mia patria un tenero
Pensier mi chiama al pianto.
Desir secreto accendemi,
Che de la mia gradita
Piaggia a involarmi, e stranie
Terre a cercar m’invita.
Ma se aquilone infuria,
Se il mar con rauco suono
S’innalza, e pel ciel guizzano
I lampi, e mugghia il tuono,
Col guardo allora io volgomi
Al lido, a le foreste,
E alle valli che sprezzano
L’orror de le tempeste;
E grido; invidiabile
Chi ’n selva amica stassi,
E solo sente il tremolo
Rio mormorar fra sassi.