Priapea/LXV

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LXV

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LXV.


Donna, che diavol fai? non ti vergogni?
     Sei nella casa tua sì spensierata,
     Che per far tutto dì la cotognata,
     4Mi togli all’orto mio tutti i cotogni?
Per Dio, che in questa foggia mi svergogni
     Rubbandomi la robba più pregiata;
     Che se nol sai, quest’è la più stimata,
     8E di che più mi servo ne’ bisogni.
Perchè vo’ che s’ajutino con ella
     Tutti color ch’all’orto mio conduco,
     11Se alcun avesse mai la cacarella.
Altrimenti m’avriano per Eunuco,
     Nè per lo Dio; che ha sempre alla scarsella
     14La medicina da turare il buco.