Qual cruda serpe, e qual pestifer'angue
Aspetto
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Antonio Estense Mosti
II
Qual cruda serpe, e qual pestifer’angue,
Col rigor di Madonna Amor mi punse,
E qual velen col circolar del sangue
Per la via delle vene al cuor mi giunse.
5Quindi s’agita l’alma, e ’l corpo langue,
Ch’ei la linfa e ’l vital succo consunse,
Da poi che che 'l rese semivivo esangue,
Al suo morir ben mille morti aggiunse.
Sudan gelo le membra, e già son spente
10Le luci, e un rio vapor, che sale e nuoce,
Con fantasmi d’orror turba la mente.
Deh voi, che udite il duro caso atroce,
Portate a lei (se tanto Amor consente)
Questa d’un fido Amante ultima voce.