Rime (Andreini)/Sonetto CXXII

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Sonetto CXXII

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Madrigale LXVII Sonetto CXXIII

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SONETTO CXXII.


A
H pur sola io sarò, ch’al Mondo taccia

Quel nome sì temuto, e sì possente?
     Destisi homai la sonnacchiosa mente
     Nè più d’un bel desìo l’alma si sfaccia.
O magnanimo Henrico hor non ti spiaccia,
     Che scoprendo del cor l’affetto ardente
     Segua devota anch’io frà tanta gente
     Del tuo valor la gloriosa traccia.
Ben si ved’hor, che per regnar se’ nato,
     E trionfar regnando, e ’l fiero stuolo,
     Che te vincer tentò mandar in fondo.
Che più? te stesso hai vinto; onde beàto
     In Terra, e ’n Ciel ti veggio. ahi duolmi solo,
     Che picciol campo à’ tuoi gran fatti è ’l Mondo.