Rime (Berni)/XI. Capitolo dell'orinale

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XI. Capitolo dell'orinale

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Francesco Berni - Rime (XVI secolo)
XI. Capitolo dell'orinale
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Chi non ha molto ben del naturale
et un gran pezzo di conoscimento
3non può saper che cosa è l’orinale,

né quante cose vi si faccin drento
(dico senza il servigio dell’orina),
6che sono ad ogni modo presso a cento;

e se fusse un dottor di medicina
che le volesse tutte quante dire,
9arìa facende insino a domattina.

Pur, chi qual cosa ne volesse udire,
io son contento, per fargli piacere,
12tutto quel ch’io ne so di diffinire.

E prima inanzi tratto è da sapere
che l’orinale è a quel modo tondo
15acciò che possa più cose tenere:

è fatto proprio come è fatto il mondo,
che, per aver la forma circulare,
18voglion dir che non ha né fin né fondo;

questo lo sa ogniun che sa murare
e che s’intende dell’architettura
21che insegna altrui le cose misurare.

Ha gran profondità la sua natura,
ma più profonda considerazione
24la vesta e quel cotal con che si tura.

Quella dà tutta la riputazione,
diversamente, a tutti gli orinali,
27come danno anche e panni alle persone:

la bianca è da brigate dozzinali;
quella d’altro colore è da signori;
30quella ch’è rossa è sol da cardinali,

che vi vogliono a torno que’ lavori,
ciò è frangie, fettuccie e reticelle,
33che gli fanno parer più bei di fuori.

Vale altrui l’orinal per tre scarselle
et ha più ripostigli e più secreti
36che le bisacce delle bagattelle.

Adopranlo ordinariamente i preti
e tengonlo la notte appresso al letto,
39drieto a’ panni di razzo ed a’ tappeti;

e dicon che si fa per buon rispetto,
che s’e’ si avessin a levar la notte,
42verrebbe lor la punta o ’l mal di petto

e forse ad un bisogno anche le gotte,
ma sopra d’ogni cosa il mal franzese,
45c’ha già molte persone mal condotte.

Io l’ho veduto già nel mio paese
esser adoperato per lanterna
48e starvi sotto le candele accese;

e chi l’ha adoperato per lucerna,
e chi se n’è servito per bicchieri,
51ben che questa sia cosa da taverna.

Io v’ho fatto già su mille pensieri,
avutovi di strane fantasie
54e da non dirle così di leggieri.

E s’io dicessi, non direi bugie,
ch’io me ne son servito sempre mai
57in tutte quante l’occorrenzie mie;

et ogni volta ch’io l’adoperai
per mia necessità, sempre vi messi
60tutto quel ch’io aveva, o poco o assai;

e non lo ruppi mai né mai lo fessi
che si potesse dir per mio difetto,
63ciò è che poca cura vi mettessi.

Bisogna l’orinal tenerlo netto
e ch’egli abbia buon nerbo e buona schiena
66e darvi drento poi senza rispetto;

che se ’l cristallo è di cattiva vena,
chi crepa e chi si schianta e chi si fende,
69et è proprio un fastidio et una pena.

E tutte queste prefate facende
dell’orinale, e parecchie altre appresso,
72conosce molto ben chi se ne intende;

e chi v’ha drento punto d’interesso
giudicarà, com’io, che l’orinale
75è vaso da scherzar sempre con esso,

come fanno i tedeschi col boccale.