XXIX. Sonetto di Papa Chimente [contro l'accordo]
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19 settembre 2008
75%
letteratura
<dc:title> Rime </dc:title>
<dc:creator opt:role="aut">Francesco Berni</dc:creator>
<dc:date>XVI secolo</dc:date>
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20110419204013
Rime - XXIX. Sonetto di Papa Chimente [contro l'accordo] Francesco BerniXVI secolo
XXIX. Sonetto di Papa Chimente [contro l'accordo]
Può far il ciel però, papa Chimenti,
ciò è papa castron, papa balordo,
che tu sie diventato cieco e sordo
4et abbi persi tutti i sentimenti?
Non vedi tu, non odi o non senti
che costor voglion teco far l’accordo
per ischiacciarte il capo come al tordo
8co i lor prefati antichi trattamenti?
Egli è universale oppenïone
che sotto queste carezze et amori
11ei ti daran la pace di Marcone.
Ma so ben io, gli Iacopi e’ Vettori,
Filippo, Baccio, Zanobi e Simone,
14e’ compagni di corte e cimatori,
vogliono e lor lavori
poter mandare alle fiere e a’ mercati
17e non fanno per lor questi soldati.
Voi, domini imbarcati,
Renzo, Andrea d’Oria e Conte di Gaiazzo,
20vi menarete tutti quanti il cazzo;
il papa andrà a solazzo
il sabbato alla vigna o a Belvedere
23e sguazzarà che sarà un piacere.
Voi starete a vedere:
che è e che non è, una mattina
26ci sarà fatto a tutti una schiavina.