Rime (Stampa)/Rime d'amore/CLXXV

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Rime d'amore

CLXXV

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CLXXV

E lo mira e lo ascolta piú intenta, or che deve partire.

     Quasi uom che rimaner de’ tosto senza
il cibo, onde nudrir suol la sua vita,
piú dell’usato a prenderne s’aita,
fin che gli è presso posto in sua presenza;
     convien ch’innanzi a l’aspra dipartenza
ch’a sí crudi digiuni l’alma invita,
ella piú de l’usato sia nodrita,
per poter poi soffrir sí dura assenza.
     Però, vaghi occhi miei, mirate fiso
piú de l’usato, anzi bevete il bene
e ’l bel del vostro amato e caro viso.
     E voi, orecchie, oltra l’usato piene
restate del parlar, ché ’l paradiso
certo armonia piú dolce non contiene.