Rime (Stampa)/Rime d'amore/XCIV

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Rime d'amore

XCIV

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XCIV

Gli si arrende senza contesa.

     A che, conte, assalir chi non repugna?
a che gittar per terra chi si rende?
a che contender con chi non contende?
con chi avete mai sempre fra l’ugna?
     Sapete che co’ morti non si pugna;
ché lo splendor d’un cavalier offende,
e ’l vostro piú, che l’ali oggimai stende
dove non so s’altrui chiarezza aggiugna.
     Guardate che la fama de le tante
vostre vittorie poi non renda oscura,
signor, quest’una sola, e non ammante.
     Io per me stimerei mia gran ventura
l’esser veduta al vostro carro innante;
ma voi del vostro onor abiate cura.