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Rime (Stampa)/Rime d'amore/XLII

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Rime d'amore

XLII

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XLII

Amore le promise pace, e diede tormento.

     Tu pur mi promettesti amica pace,
Amor, il dí che tua serva divenni,
mostrandomi i begli occhi, i guardi e i cenni,
ove tua madre alberga e si compiace.
     Ed or, quasi signor empio e fallace,
poi ch’una volta il tuo giogo sostenni,
ad or ad or nove saette impenni,
ed accendi una ed or un’altra face;
     e mi trafigi e mi consumi il core
col mezzo de l’orgoglio di colui,
che tanto gode, quanto altri si more.
     Cosí, misera me, tradita fui,
giovane incauta, sotto fé d’Amore;
e doler mi vorrei, né so di cui.