Rime (Stampa)/Rime d'amore/XXXVI

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Rime d'amore

XXXVI

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XXXVI

Perché non è mite e clemente con lei?

     Cesare e Ciro, i vostri fidi spegli,
in cui mai sempre, signor, vi mirate,
poi ch’a seguir le lor chiare pedate
par che ciascun di lor v’infiammi e svegli,
     perché, sí come è stato questi e quegli
essempio di clemenzia e di pietate,
solo in questa virtú v’allontanate
da que’ due chiari ed onorati vegli?
     Perché non sète voi mite e clemente
a me vostra prigion, vostra fattura,
come fûr essi a l’acquistata gente?
     Anzi forse voi sète di natura
mite con tutti, e meco solamente
d’aspra e spietata. Oh mia somma sventura!