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Rime varie

CCLXXV

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CCLXXV

A Leonardo Emo.

     Qual a pieno potrá mai prosa o rima
la vostra cortesia lodar e l’arte,
quella, ch’a me di lode dá tal parte,
questa, ch’orna ed illustra il nostro clima?
     Voi sète sol, signor, se ’l ver si stima,
cui altri non pareggia; in voi ha sparte
le grazie il ciel, ch’altrove non comparte
in questa nostra etade o ne la prima.
     Voi sète il Sol, ch’ogn’altra luce avanza;
da voi si prende qualitate e lume
e tutto quel di ben, che splende in nui.
     Felice me, poi c’ho trovato stanza
ne la vostra memoria, per costume
usa a far viver dopo morte altrui.