Rime (Vittoria Colonna)/Sonetti spirituali/Sonetto LXII
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Sonetto LXII
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SONETTO LXII
Poi che la vera ed invisibil luce
N’apparve chiara in Cristo, ond’or per fede
L’eterna eredità, l’ampia mercede,
Fra l’aperte Sue piaghe a noi traluce,
Qual scorta infida e vano error ne ’nduce
A por su l’alta gloriosa sede
De l’alma il senso, che sol ombra vede,
Lasciando il vero Sol, ch’ai Ciel conduce,
La cui virtù con l’orma e con l’exempio,
Con la moderna istoria e con l’antica,
Ne chiama e sprona al dextro ed erto calle?
Ma questo labirinto obliquo ed empio
Che porta sempre in più profonda valle
Il cieco veder nostro ognora intrica.