Saggio intorno ai sinonimi della lingua italiana/Uscire - Sortire

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Uscire - Sortire

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USCIRE - SORTIRE.


Di questi due vocaboli il primo, che è quello. di uscire o escire è tutto nostro, e vien dal lat. exire, andare o venir fuora, contrario d’ entrare; il secondo è in parte nostro, in parte francese, però che nel significato di eleggere in sorte, il verbo sortire è di buono e schietto legnaggio, e vien dirittamente dal verbo lat. sortiri colla radice in sors; ma in quello di andar fuora, che pur gli si dà a ogni ora da scrittori inesperti, è spurio e vien dal francese sortir, che i francesi fecero da exortus, o da sorctus1, non avendo la lingua loro, come aveva la nostra, un verbo che corrispondesse all’exire de’ latini2.

Fin dal secolo xiv cercò questo vocabolo d’introdursi nella nostra favella col favore di [p. 143 modifica]alcuni rozzi scrittori di quel tempo, e trovò grazia appresso F. Guittone, che benignamente lo accolse, e lo adoperò3, ma la nazione lo rifiutò, e negò di dargli cittadinanza. Tornò dopo due secoli lo stesso vocabolo a mostrarsi sotto veste militare, ed accompagnato da banditori assai più terribili, che fra Guittone non era; l’Italia venne a patti, e lo ammise nel corpo della lingua a questa condizione, ch’e’ non uscisse mai dalle sue soldatesche costumanze. Quindi la voce sortire fu da noi presa nel significato del lat. erumpere, e diciamo sortita a quell’improvviso assalto dato dalla gente assediata al nemico assediante per discacciarlo, o per disfare i lavori dell’oppugnazione; sortita chiamasi pure quella porta segreta, che si fa nelle fortificazioni d’una piazza per dar luogo alle sortite delle truppe; sortire alla campagna vale uscir fuori coll’esercito a guerreggiare, a combattere; e finalmente sortire senza più, è balzar fuori dalle mura d’una città assediata per dar addosso alle truppe che ti assediano. Bastino i seguenti esempj: [p. 144 modifica]

«Spesso sortivano rinfrescati ogni anno di gente per reggere a lungo assedio.» Davanzati.

«Seguitati con grandissima bravura dai fanti italiani, i quali sortendo per la medesima apertura del muro, gli rimisero fin dentro delle trincee.» Davila.

«Essendo all’attacco d’un ponte, costretto da un’improvvisa sortita, scampò in uno schifo.» Salvini.

«E perchè il tiro della terza cannoniera; ed il tiro della seconda lasciano tra loro spazio libero dietro al secondo merlone, si può ivi cavar la scala, che va alla sortitaGalileo.4

Eccettuato adunque l’impiego della voce nelle discipline militari, ogni altr’uso che di essa si faccia per sostituirla ad uscire, sfregia il carattere della lingua, e fa torto a chi l’adopera.

Note

  1. * Forcell. ad voc. Festus in surregit.
  2. * Ménage dict. étymolog. de la langue franc.
  3. *Vocab. della Crusca alla voce sortito.
  4. *Questo significato di sortita per porta delle sortite manca alla Crusca, ed al vocabolario universale dell’Alberti; si può aggiungere coll’esempio citato.