Salmi (Diodati 1821)/capitolo 141
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SALMO 141.
Preghiera per esser preservato dalle tentazionl.
Salmo di Davide.
1 O SIGNORE, io t’invoco; affrettati a rispondermi; porgi l’orecchio alla mia voce, mentre io grido a te.
2 La mia orazione sia addirizzata al tuo cospetto, come l’incenso1; e il mio alzar delle mani come l’offerta della sera.
3 O Signore, poni guardia alla mia bocca; guarda l’uscio delle mie labbra.
4 Non lasciar che il mio cuore s’inchini a cosa alcuna malvagia, per darmi a commettere opere empie, con gli uomini operatori d’iniquità; e fa che io non mangi delle lor delizie.
5 Pestimi pure il giusto2, ciò mi sarà benignità; e riprendami, ciò mi sarà olio eccellente, il qual non mi fiaccherà il capo; anzi più ch’egli lo farà, più pregherò per loro nelle loro avversità.
6 I rettori di costoro furono abbandonati dentro alla roccia, e pure udirono le mie parole ch’erano piacevoli.
7 Le nostre ossa sono sparse su la bocca del sepolcro3, come quando altri spezza, e schianta legne per terra.
8 Perciocchè, o Signore Iddio, gli occhi miei sono intenti a te, ed io spero in te; non privar di riparo l’anima mia.
9 Guardami dal laccio che mi è stato teso, dalle trappole degli operatori d’iniquità.
10 Caggiano gli empi nelle lor reti tutti quanti, mentre io passerò oltre.
Note
- ↑ Apoc. 8. 3, 4.
- ↑ Prov. 25. 12. Gal. 6. 1.
- ↑ 2 Cor. 1. 8, 9.