Saper vivere/Nelle case del Re. Prammatica di Corte/I. Presentazione a Corte

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I. Presentazione a Corte

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I. Presentazioni a Corte

La signora che desidera essere presentata a Sua Maestà la Regina, deve prima pensar bene, se il suo ceto, la sua condizione, la sua posizione in società, le possono far concedere quest’onore: ed è, quindi, ben fatto parlarne a qualche dama della Regina, la quale, a sua volta, interpelli diplomaticamente la dama di Corte, che è più accanto alla Regina. Quando si è certi, ufficiosamente, che la domanda sarà bene accolta, allora si farà una lettera-domanda, dalla signora stessa, diretta a questa dama, in forma ufficiale. Ordinariamente, l’udienza viene sempre accordata, quindici o venti giorni dopo la domanda, e la signora ne è avvertita da otto a dieci giorni prima, con lettera della dama di Corte. La signora, per andare a quest’udienza, non veste mai di nero: porta un vestito di velluto, o di broccato, o di grosse soie, una stoffa molto ricca, infine, sempre di seta, mai di lana, mai di panno: questo vestito ha un lieve strascico, come tutti i vestiti di [p. 90 modifica]grande cerimonia. Non si porta mai giacca, mantello, mantellina, sia pure del più prezioso ermellino: se si ha, si lascia in anticamera: il boa è escluso, come troppo famigliare. Cappello di grande cerimonia: se è una sposa giovane, può arrischiare la toque rotonda, ma ricca, carica di piume: oltre i trent’anni, sempre il grande cappello sontuoso: veletta mai. La signora che va in udienza reale non porta né manicotto, né ombrellino, né porte-mouchoirs, né porta-biglietti, nulla che indichi la passeggiata, altra visita, e via via: se ha le lenti, le può tenere: adoperarle, mai. Su questo vestito da grande cerimonia, bisogna portare un grande gioiello, un magnifico paio di orecchini, per esempio, o una catena sautoir splendida, o un grosso filo di perle, sul colletto stretto del vestito: i braccialetti sono ammessi: un solo splendido anello. I guanti sono glacés, grigio perla o bianchi: ma la mano destra deve esser nuda. La signora va sola, all’udienza reale: arriva almeno dieci minuti prima dell’ora stabilita e attende il suo turno, nella terza anticamera, prima del salotto della regina. Quando la dama, entrata prima di lei, viene via, la signora presentata è accompagnata, preceduta, sino alla porta del salotto della Regina, dalla dama di servizio, che, facendo una riverenza sulla porta, annunzia a Sua Maestà la signora. Costei deve fare tre belle riverenze: una, sulla soglia: una, nel mezzo del salotto: una, presso Sua Maestà, che attende, in piedi, presso un divano e che ha sempre la bontà di stendere la mano alla nuova arrivata, invitandola a sedere. Baciare la mano alla Regina non è obbligo, alle signore: ma è atto gentile. Bisogna aspettare di essere interrogata, sempre, per parlare: rispondere brevemente: attendere da Sua Maestà, la [p. 91 modifica]conversazione. Beninteso, che per tutte le signore d’importanza, l’udienza è da sola a sola, non assiste neanche la dama. A un certo punto, amabilmente, Sua Maestà fa intendere che l’udienza è finita. La signora si leva, ringrazia Sua Maestà dell’onore concessole e, indietreggiando, fa le tre riverenze, andandosene, mentre la Regina resta, ritta, presso il divano. Per la presentazione a principesse ereditarie o semplicemente reali, il cerimoniale è il medesimo.