Sonetti per la infermità, e guarigione di Cosimo I dei Medici/Sonetto XVIII

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Sonetto XVIII.

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AL CAV. BONSI




SONETTO XVIII.

 
Lelio, più ch’ancor mai tristo, e pensoso
     Mi sto pien di temenza, e pien di sdegno,
     Tal ch’ogni cosa, e più me stesso sdegno
     4Quì, dove aver solea pace, e riposo.

E m’è ’l Poggio, e l’Ombron tanto nojoso,
     Ch’a gran pena la vita oggi sostegno:
     Oggi ruina ogni nostro sostegno,
     8Oggi volgono i Ciel tutti a ritroso.

Oggi gran rischio porta il mondo, e noi:
     Ei di non rimaner senza ’l suo Sole,
     11Noi di restare in sempiterno orrore.

Io Cosmo, e Damian, pregate voi
     Quel Santo Divo, che con tanto onore
     14La forte vostra, e sì pia schiera cole.