Sonetti per la infermità, e guarigione di Cosimo I dei Medici/Sonetto XX

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Sonetto XX.

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AL SIG. CAV. SARACINO




SONETTO XX.

 
Raro, e forse non mai spirto gentile
     L’antica Siena d’alti ingegni egregi
     Producitrice, e d’onde più si pregi,
     4Ebbe a voi chiaro Saracin simile.

Più vorrei dir, ma la mente, e lo stile
     Convien ch’io volga, non a dire i pregi
     Vostri; ma a render grazie al Re de’ Regi
     8Con puro affetto, e con sembiante umile:

Ch’al Gran Duce de’ Duci ha tale aita
     Donato; che sperar dovemo ornai
     11Nostra salute, ch’altramente era ita;

E ’l Signor vostro, e mio, la cui infinita
     Tutte l’altre bontà vince d’assai,
     14N’ha volto in dolce riso i mesti guai.