Sonetti romaneschi (1998)/Er zagrifizzio d'Abbramo I

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Er zagrifizzio d'Abbramo

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Er voto Er zagrifizzio d'Abbramo II

 
     La Bbibbia, ch’è una spesce1 d’un’istoria,
disce che ttra la prima e siconn’arca
Abbramo vorze2 fà dda bbon Patriarca
n’ojjocaustico3 a Ddio sur Montemoria.
              5
     Pijjò dduncue un zomaro de la Marca,
che ssenza comprimenti e ssenza bboria
stava a ppassce4 er trifojjo e la scicoria
davanti a ccasa sua come un Monarca.
              
     Poi chiamò Isacco, e ddisse: «Fa’ un fasscetto,
10pijja er marraccio,5 carca er zomarello,
chiama er garzone, infílete er corpetto,
              
     saluta Mamma, scercheme6 er cappello;
e annamo via, perché Ddio bbenedetto
vò un zagrifizzio che nnun pòi sapello».


Roma, 16 gennaio 1833


Note

  1. Specie.
  2. Volle.
  3. Olocausto.
  4. Pascere.
  5. Specie di scure a corto manico, usata nelle boccherie e nelle cucine.
  6. Cércami.