Sonetti romaneschi (1998)/Le redità
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Le redità
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Sò mmorti du’ prelati,1 du’ angeletti,
du’ ggioje, du’ tesori, du’ modelli:
ma ppropio, credi a mmé, ddu’ santarelli
da métteli2 p’erliquie3 a li bbrevetti. 4
5
Ereno ar Monno tanto guittarelli,
che appena hanno lassato, poveretti,
drento a ccerti sfassciumi de cassetti
cento mijjoni, ar piú, dde quadrinelli. 5
E vvòi sapé li poveri prelati
10sti pochi quadrinelli messi a pparte
a cchi in grazzia de ddio l’hanno lassati?
Va a ccerca drento in ner libbro dell’arte 6
dodisci e ssettantotto, e, cconfrontati,
troverai tanto da sbrojjà7 le carte.
Roma, 20 gennaio 1833
Note
- ↑ Monsignori Nicolai, Lancellotti.
- ↑ Metterli.
- ↑ Per reliquie.
- ↑ Certi cuscinetti in forma di rombo o di cuore che ripieni di reliquie si attaccano ai fianchi de’ fanciulli sotto le vesti.
- ↑ Cinque quattrini compongono un baiocco, e cento baiocchi uno scudo.
- ↑ Libro di sorti, che, contenente i 90 numeri del lotto, a ciascun numero sono attribuite varie classi di nomi di cose, persone od azioni.
- ↑ Sbrogliare.