Sonetti romaneschi (1998)/Li discorzi

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Li discorzi

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La luna I Er dente der Papa

 
     Li discorzi sò1 ccome le scerase,
che ne pijji una e tte viè appresso er piatto.
Accusí li discorzi: uno è l’abbase 2
d’un antro, e un fatto t’arichiama un fatto.
              5
     Parlàmio3 de li frati der Riscatto:
cuesto portò a l’editto su le Case: 4
sto discorzo annò ar zorcio: questo ar gatto:
questo ar Governo, e ssempre ppiú se spase.
              
     Dar Governo passassimo5 ar zomaro:
10da questo ar Cardinale, e all’ombrellino
rosso che ttiè ppe mmostra e ppe rripparo.
              
     Dar rosso s’annò6 ar bianco: e ’r fornarino
disse ch’er Papa bbianco è un mulinaro
che ccerca de tirà ll’acqua ar mulino.7


Roma, 18 gennaio 1833


Note

  1. Sono.
  2. Base.
  3. Parlavamo.
  4. Editto limitativo de’ diritti de’ proprietari verso gl’inquilini. Fu provvisoriamente immaginato dalla Santa Memoria di Leone XII, e ad ogni scadenza di termine si rinnuova.
  5. Passammo.
  6. Si andò.
  7. Proverbio.