Pagina:Storia delle arti del disegno.djvu/284: differenze tra le versioni

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e per lo stesso principio consimili stravaganti figure foggiarono i primi artefici ne’ più antichi tempi. Diffatti l’idea d’un Giove ravvolto nello sterco di cavallo e di altri animali, quale ce lo rappresenta Pamfo<ref>''V. supr. lib. I. cap. I. §. 21. pag. 15.''</ref>, poeta greco anteriore ad {{AutoreCitato|Omero| Omero}}, non è niente meno stravagante che il vedere fra i lavori de’ Greci la figura di Giove {{greco}} '''απόμυιος''', ossia moscajuolo, la cui effigie viene rappresentata da una mosca, in guisa che le di lei ale tengongli luogo di barba, il ventre ne forma il collo e parte del petto, e la testa di essa è posta in vece della capigliatura. Sì strana figura trovasi rappresentata su una gemma del museo Stoschiano, e vedesi ne’ miei ''Monumenti antichi''<ref>''num. 13.''</ref>.
e per lo stesso principio consimili stravaganti figure foggiarono i primi artefici ne’ più antichi tempi. Diffatti l’idea d’un Giove ravvolto nello sterco di cavallo e di altri animali, quale ce lo rappresenta Pamfo<ref>''V. supr. lib. I. cap. I. §. 21. pag. 15.''</ref>, poeta greco anteriore ad {{AutoreCitato|Omero| Omero}}, non è niente meno stravagante che il vedere fra i lavori de’ Greci la figura di Giove {{Greco da controllare}} '''απόμυιος''', ossia moscajuolo, la cui effigie viene rappresentata da una mosca, in guisa che le di lei ale tengongli luogo di barba, il ventre ne forma il collo e parte del petto, e la testa di essa è posta in vece della capigliatura. Sì strana figura trovasi rappresentata su una gemma del museo Stoschiano, e vedesi ne’ miei ''Monumenti antichi''<ref>''num. 13.''</ref>.


$. 3. Gli Etruschi rappresentavano con molta maestà i loro dei maggiori, dando loro de’ grandiosi attributi, alcuni de’ quali a tutti erano comuni, ed altri erano particolari d’ognuno di essi. Le ale sembran essere de’ primi.
$. 3. Gli Etruschi rappresentavano con molta maestà i loro dei maggiori, dando loro de’ grandiosi attributi, alcuni de’ quali a tutti erano comuni, ed altri erano particolari d’ognuno di essi. Le ale sembran essere de’ primi.

Versione delle 23:10, 17 set 2015

174 D e l l e   A r t i   d e l   D i s e g n o

e per lo stesso principio consimili stravaganti figure foggiarono i primi artefici ne’ più antichi tempi. Diffatti l’idea d’un Giove ravvolto nello sterco di cavallo e di altri animali, quale ce lo rappresenta Pamfo1, poeta greco anteriore ad Omero, non è niente meno stravagante che il vedere fra i lavori de’ Greci la figura di Giove [testo greco] απόμυιος, ossia moscajuolo, la cui effigie viene rappresentata da una mosca, in guisa che le di lei ale tengongli luogo di barba, il ventre ne forma il collo e parte del petto, e la testa di essa è posta in vece della capigliatura. Sì strana figura trovasi rappresentata su una gemma del museo Stoschiano, e vedesi ne’ miei Monumenti antichi2.

$. 3. Gli Etruschi rappresentavano con molta maestà i loro dei maggiori, dando loro de’ grandiosi attributi, alcuni de’ quali a tutti erano comuni, ed altri erano particolari d’ognuno di essi. Le ale sembran essere de’ primi.

[Dei alati...] Le ha Giove su una gemma etrusca, su una pasta, e su una corniola del museo di Stosch, ove si mostra a Semele in tutta la sua maestà3. Alata pur fecero Diana i più antichi Greci4, come gli Etruschi, e le ale date alle di lei Ninfe, su un’urna di Campidoglio e su un basso-rilievo della villa Borghese, sono verosimilmente imitate dalle più antiche loro figure. La Minerva etrusca non solo avea le ale agli omeri5, ma eziandio ai piedi6; onde vedesi quanto la sbagli un Inglese7, il quale asserisce non trovarsi nessuna Minerva alata, e non esservene nemmeno memoria fra gli antichi scrittori. Venere stesa figuravasi alata presso gli Etruschi8; e adattavan essi pur le ale alla testa d’altre divinità, come dell’Amore, di Proserpina, e delle Furie. Per la medesima ragione quegli


arte-
  1. V. supr. lib. I. cap. I. §. 21. pag. 15.
  2. num. 13.
  3. Ibid. num. 1. e 2.
  4. Paus. lib. 5. cap. 19. pag. 425. lin.26.
  5. Dempst. Etrur. reg. Tom. I. Tab. 6.
  6. Cic. de Nat. deor. lib. 3. cap. 23.
  7. Horsley Brit. rom. p. 353. n. XXXIV.
  8. Gori Mus. Etrusc. Tom. I. Tab. 83.