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capitolo ix - tomo ii | 335 |
tanarla, e darla in mano ai rapitori. Ma della commissione la Signora non ne parlò al guardiano: probabilmente perché non voleva 1 che si dicesse che Lucia si era posta su quella strada per suo ordine, e ne nascesse qualche sospetto. 2 Se questa fosse una storia inventata, 3 non mancherebbe certamente qualche lettore 4 il quale troverebbe un 5 gran difetto di previdenza nella perfidia ordita da Egidio e dalla Signora, 6 poiché se Lucia avesse un giorno potuto parlare, se si fosse risaputo che, quando fu presa, 7 ella andava per ordini di Geltrude, quanto maggior sospetto non sarebbe caduto sopra di questa, per avere essa taciuta al guardiano una circostanza tanto importante, della quale doveva cosi ben ricordarsi, che non avrebbe certo dissimulata 8 se avesse operato schiettamente! Quei lettori, i quali vorrebbero 9 che in una storia anche le insidie fossero 10 fatte perfettamente, se la prenderebbero coll’inventore; ma questa critica non può aver luogo, perché noi raccontiamo una storia quale è avvenuta. Del resto questo stesso difetto ci dà il campo di porre qui una riflessione consolante in mezzo ad un si tristo racconto: che è un disegno sapientissimo della Provvidenza, 11regolatrice del mondo, che le perfidie le più studiate a danno altrui non sono mai tanto bene studiate, tanto bene eseguite, 12 che non rimanga sempre qualche traccia della mano che le ha ordite. L’uomo, che intraprende una buona azione, quando sia un po’ avvezzo a riflettere, prevede sovente che non sarà senza inconvenienti: i birbanti avrebbero una parte troppo buona nelle cose di questo mondo, se dovessero nelle loro birberie essere esenti da ogni perplessità.