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marcello macedonio | 25 |
V
DISFIDA DELLE ACQUE E DELLE AURE
acqueCedete, aure volanti,
cedete a l’acque belle,
che vi son pur sorelle,
gli alteri vostri vanti.
aureV’adornan molti fregi,
acque, ma quando ardite
entrar con l’aure in lite,
pèrdono i vostri pregi.
acqueNoi siam tesor del prato,
argento fuggitivo,
zaffiro molle e vivo,
diamante distillato.
In petto a le montagne
filze di perle fine
e serpi cristalline
sembriam per le campagne.
aureE noi, spirti vitali,
che scorriam gli elementi,
quasi angeliche menti,
con invisibil ali,
figlie de l’aria pura
e nunzie de l’aurora,
e compagne di Flora
e sospir di natura.
acqueNoi degne che ne rubi
il Sol di man dal mare,
e n’alzi a trionfare
sul carro de le nubi.
aureNoi possiam da’ suoi raggi
i corpi altrui schermire,
quand’ei piú scalda l’ire
nei lunghi suoi viaggi.