Rime (Guittone d'Arezzo)/Doglio e sospiro di ciò che m'avvene: differenze tra le versioni

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{{Intestazione Duecento
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|NomeCognome= Guittone d'Arezzo
|Nome e cognome dell'autore=Guittone d'Arezzo
|Titolo=Rime (Guittone d'Arezzo)
|TitoloOpera= Doglio e sospiro di ciò che m'avvene
|Iniziale del titolo=D
|NomePaginaOpera= Doglio e sospiro di ciò che m'avvene
|Nome della pagina principale=Rime (Guittone d'Arezzo)
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|Eventuale titolo della sezione o del capitolo=Doglio e sospiro di ciò che m'avvene
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Versione delle 13:11, 10 mar 2008

 
     Doglio e sospiro di ciò che m'avvene,
che servo voi, soprana di biltate,
ed in redoppio mi tornan le pene;
4e voi, madonna, di ciò non curate,
     anzi mi date doglia, che mi tene
e che m'ancide, se voi non m'atate.
Sospira 'l core, quando mi sovvene
8che voi m'amavi, ed ora non m'amate.
     E non è meraviglia s'eo mi doglio,
ché la ventura mia tuttor disvene,
11e le bellezze vostre van doppiando.
     Quando mi penso il tempo ch'aver soglio,
in disperanza m'torna tutto 'l bene,
14e li conforti me ne van mancando.

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