Pagina:Poemetti allegorico-didattici del secolo XIII, 1941 – BEIC 1894103.djvu/215: differenze tra le versioni

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ucciser Lamedone e’ suoi ancora,
ucciser Lamedone e’ suoi ancora,
ed arser Troia ed abbatter le mura.
ed arser Troia ed abbatter le mura.
menonne Esionà ’l re Talamone.
menonne Esioná ’l re Talamone.
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Versione delle 16:22, 18 giu 2019

e come fatto lor fu onta e noia,
al porto, per lo grande Lamedone;
con gran rampogne e co risposta croia
li disfidò de la sua regione;
partísi e gine a lo re Oetesse:
tutto dipinto v’è a moisesse
il bel navilio e la lor condizione.

     Quiv’è la saggia donzella Midea, 243
figlia del re Oetesse, in pintura;
èvi Giassonno e la sua compagnia,
vestiti a ricche robe oltre misura;
come la gente incontro li venía.
Midea ne ’nnamorò, ed e’ le giura,
in su l’imago Giuppiter e Marti,
d’amarla, s’ella l’insegnasse l’arti,
unguenti e ’ncantagion per lui sicura.

     Tutto v’è come per incantamento 244
stava ’l tosone a guardia d’un serpente:
orribil era, di grande spavento,
veleno e fuoco gittava sovente;
e due feroci buoi grandi d’ermento,
che per li anar gittavan fuoco ardente.
Quivi fu la battaglia ed aspr’e dura,
del velen e del fuoco e de l’arsura:
Midea ugner lo fece imprimamente.

     Ed èvi come fu ’l suo partimento, 245
e rapportò in Grecia il bel tosone;
e come i Greci fecer parlamento,
per l’onta che lor fe’ ’l re Lamedone;
ond’a Troia fu poi l’assembiamento
de’ Greci, che la miser a struzione;
ucciser Lamedone e’ suoi ancora,
ed arser Troia ed abbatter le mura.
menonne Esioná ’l re Talamone.