Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, VII.djvu/440: differenze tra le versioni
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''le ragioni a rallegrare questa Commedia mia il bellissimo animo dell’E. V., poichè considerando il carattere di ''{{Sc|Rosaura}}'' ripieno di un’eroica virtù, si consolerà di vedere in essa il di Lei ritratto; indi detestando il carattere di ''{{Sc|Beatrice}}'', giubbilerà, incapace trovandosi del reo costume; e compassionando una ''{{Sc|Moglie}}'' maltrattata dal ''{{Sc|Cattivo Marito}}'', alzerà gli occhi al Cielo, e lo benedirà di cuore, che uno Sposo sì amabile e sì gentile le abbia meritamente conceduto. Altri due personaggi, ''{{Sc|Florindo}}'' e ''{{Sc|Lelio}}'', al riso forse la moveranno. E sì che di tali scrocconi alle laute sue mense, a’ generosi suoi trattamenti, non ne avrà Ella in ogni parte veduti! Ma non però lungo tempo celato avranno agli occhi di V. E. sotto il manto dell’adulazione la frode, poichè la prontezza del di Lei spirito, la vivacità del di Lei talento li avrà riconosciuti ben presto, e qual vilissima feccia, li avrà da sè, con vergogna loro, scacciati''. |
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le ragioni a rallegrare questa Commedia mia il bellissimo animo |
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dell’E. V., poiché considerando il carattere di RoSAURA ripieno |
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di un’eroica "oirtlx, si consolerà di vedere in essa il di Lei ri- |
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tratto; indi detestando il carattere di BEATRICE, giubbilerà, inca- |
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pace trovandosi del reo costume; e compassionando una MoGLlE |
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maltrattata dal CATTIVO MARITO, alzerà gli occhi al Cielo, e |
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lo benedirà di cuore, che uno Sposo sì amabile e sì gentile le |
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abbia meritamente conceduto. Altri due personaggi, Florindo e |
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Lelio, al riso forse la moveranno. E sì che di tali scrocconi alle |
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laute sue mense, a’ generosi suoi trattamenti, non ne avrà Ella |
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in ogni parte veduti! Ma non però lungo tempo celato avranno |
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agli occhi di V. E. sotto il manto dell’adulazione la frode, poi- |
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che la prontezza del di Lei spirito, la vivacità del di Lei talento |
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li avrà riconosciuti ben presto, e guai vilissima feccia, li avrà |
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da se, con vergogna loro, scacciati. |
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''Il misero ''{{Sc|Pantalone}}'', padre afflitto di una Figliuola sagrificata, moverà il di Lei animo a tenerezza. Deh! in questo genitore dolente l’E. V. me raffiguri, padre di tante figlie, quante sono le mie Commedie. Mi vo sgravando del peso che la tutela di esse patria recarmi, all’uno o all’altro raccomandandole. Fortunatissima questa, che di una Protettrice sì grande potrà vantarsi! Più fortunato me ancora, se avrò l’onore che mi conceda l’E. V. il prezioso titolo, con cui ossequiosamente m’inchino''. |
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Il misero PANTALONE, padre afflitto di una Figliuola sa- |
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grificata, moverà il di Lei animo a tenerezza. Deh! in questo |
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genitore dolente V E. V. me raffiguri, padre di tante figlie, quante |
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sono le mie Commedie. Mi vo sgravando del peso che la tutela |
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di esse patria recarmi, all’uno o all’altro raccomandandole. For- |
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tunatissima questa, che di una Protettrice si grande potrà vantarsi ! |
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Più fortunato me ancora, se avrò l’onore che mi conceda V E. V. |
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il prezioso titolo, con cui ossequiosamente m’inchino. |
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Di V. E. |
''Di V. E.'' |
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Umiliss. Devotiss. e Obbligatiss. Serv. |
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Carlo Goldoni. |
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le ragioni a rallegrare questa Commedia mia il bellissimo animo dell’E. V., poichè considerando il carattere di Rosaura ripieno di un’eroica virtù, si consolerà di vedere in essa il di Lei ritratto; indi detestando il carattere di Beatrice, giubbilerà, incapace trovandosi del reo costume; e compassionando una Moglie maltrattata dal Cattivo Marito, alzerà gli occhi al Cielo, e lo benedirà di cuore, che uno Sposo sì amabile e sì gentile le abbia meritamente conceduto. Altri due personaggi, Florindo e Lelio, al riso forse la moveranno. E sì che di tali scrocconi alle laute sue mense, a’ generosi suoi trattamenti, non ne avrà Ella in ogni parte veduti! Ma non però lungo tempo celato avranno agli occhi di V. E. sotto il manto dell’adulazione la frode, poichè la prontezza del di Lei spirito, la vivacità del di Lei talento li avrà riconosciuti ben presto, e qual vilissima feccia, li avrà da sè, con vergogna loro, scacciati.
Il misero Pantalone, padre afflitto di una Figliuola sagrificata, moverà il di Lei animo a tenerezza. Deh! in questo genitore dolente l’E. V. me raffiguri, padre di tante figlie, quante sono le mie Commedie. Mi vo sgravando del peso che la tutela di esse patria recarmi, all’uno o all’altro raccomandandole. Fortunatissima questa, che di una Protettrice sì grande potrà vantarsi! Più fortunato me ancora, se avrò l’onore che mi conceda l’E. V. il prezioso titolo, con cui ossequiosamente m’inchino.
Di V. E.
Umiliss. Devotiss. e Obbligatiss. Serv. |