Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/47: differenze tra le versioni

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bruto minore 41


Figli di Prometèo, la vita increbbe;
A voi le morte ripe,
Se il fato ignavo pende,
75Soli, o miseri, a voi Giove contende.

     E tu dal mar cui nostro sangue irriga,
Candida luna, sorgi,
E l’inquieta notte e la funesta
All’ausonio valor campagna esplori.
80Cognati petti il vincitor calpesta,
Fremono i poggi, dalle somme vette
Roma antica ruina;
Tu sì placida sei? Tu la nascente
Lavinia prole, e gli anni
85Lieti vedesti, e i memorandi allori;
E tu su l’alpe l’immutato raggio
Tacita verserai quando ne’ danni
Del servo italo nome,
Sotto barbaro piede
90Rintronerà quella solinga sede.

     Ecco tra nudi sassi o in verde ramo
E la fera e l’augello,
Del consueto obblio gravido il petto,
L’alta ruina ignora e le mutate
95Sorti del mondo: e come prima il tetto
Rosseggerà del villanello industre,