Pagina:Guerrini - Brani di vita.djvu/471: differenze tra le versioni

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L’egregio professore mi avvertiva che una delle idee madri del suo libro era appunto quella di far risaltare l’abisso che passa tra un monomaniaco di genio ({{ac|Cola di Rienzo|Cola di Rienzo}}) e un mattoide ({{AutoreCitato|Francesco Coccapieller|Coccapieller}}). Confesso candidamente che non me n’ero accorto, e m’era parso che il libro fosse tutto un paragone, non una serie di differenze. M’era parso che, per tutti e due i soggetti esaminati, si volesse provare la megalomania, la smania delle allegorie, ecc. Ma poichè non ho capito che invece l’egregio professore intendeva di provare la immensa diversità che corre tra i due tribuni, mi rimetto a lui e taccio.


Il professor {{AutoreCitato|Cesare Lombroso|Lombroso}} nelle ''Serate Torinesi'' rispose all’articolo qui dietro sul suo libro ''Due tribuni''. I giornali ebdomadari, per buonissime ragioni, non fanno buon viso alle polemiche, ma potei rispondere.

L’egregio professore mi avvertiva che una delle idee madri del suo libro era appunto quella di far risaltare l’abisso che passa tra un monomaniaco di genio ({{AutoreCitato|Cola di Rienzo|Cola di Rienzo}}) e un mattoide ({{AutoreCitato|Francesco Coccapieller|Coccapieller}}). Confesso candidamente che non me n’ero accorto, e m’era parso che il libro fosse tutto un paragone, non una serie di differenze. M’era parso che, per tutti e due i soggetti esaminati, si volesse provare la megalomania, la smania delle allegorie, ecc. Ma poichè non ho capito che invece l’egregio professore intendeva di provare la immensa diversità che corre tra i due tribuni, mi rimetto a lui e taccio.


Resta ad ogni modo che pel Lombroso, Cola di
Resta ad ogni modo che pel Lombroso, Cola di

Versione attuale delle 11:08, 28 ago 2021

DI NUOVO I MATTI


Il professor Lombroso nelle Serate Torinesi rispose all’articolo qui dietro sul suo libro Due tribuni. I giornali ebdomadari, per buonissime ragioni, non fanno buon viso alle polemiche, ma potei rispondere.

L’egregio professore mi avvertiva che una delle idee madri del suo libro era appunto quella di far risaltare l’abisso che passa tra un monomaniaco di genio (Cola di Rienzo) e un mattoide (Coccapieller). Confesso candidamente che non me n’ero accorto, e m’era parso che il libro fosse tutto un paragone, non una serie di differenze. M’era parso che, per tutti e due i soggetti esaminati, si volesse provare la megalomania, la smania delle allegorie, ecc. Ma poichè non ho capito che invece l’egregio professore intendeva di provare la immensa diversità che corre tra i due tribuni, mi rimetto a lui e taccio.

Resta ad ogni modo che pel Lombroso, Cola di