Pagina:Leopardi - La virtù indiana, manoscritto, 1811.djvu/51: differenze tra le versioni

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{{poem t|Per di lui man piagato estinto cadde
{{poem t|Perché confuso arresti?
Ibraimo. +10(Oh dei! soccorso
De la sconfitta avversa turba il duce,
Aita, oh cieli.)
Egli al Mogol salute, al popol tutto
Osnam. +6E qual ti tinge il volto
La bramata arrecò salvezza amica,{{R|625}}
Insolito pallor? quello non sei
Ei de lo scosso trono egli del regno
Che con tranquillo aspetto e sangue, e morti
Sovrano a un tempo, e difensor si fece;
Mirar potesti, a cui de’ regi il fato
Nulla a temer ci resta. Agra, e Surate
Ombra mai di pietà, d’orror, di tema
Obblìa lo stuol fuggente, i passi suoi
Destar non seppe in cuor? quell’alma invitta
Seguir guerrieri eletti, e a noi recaro{{R|630}}
Qual turbamento opprime?{{R|545}}
Così grata novella alfin si mostra
Ibraimo. +12Osnam, deh taci,
A noi propizio il ciel.
Non rammentarmi il mio delitto, ah basti
Ibraimo. +10Stupido io sono
Violata aver la fé, Nizam tradito;
Qual novo ordin di cose a un tratto io miro
Omai...
Cangiar del regno il deplorando aspetto!
Osnam. +3Che parli, infido? ah nò, de’ sacri
Dal feroce Persian domato, e vinto{{R|635}}
Augusti nomi d’onestà, di fede
Il capo ei piega, e d’Ispahan sopporta
Non abusar così; quello tradii,
Il duro giogo; a le ruine insulta
Che il suo Signor tradì di fé mancai
Il Maratto guerrier del regno oppresso,
A chi del Rege suo violò la fede
E qual torrente impetuoso atterra
Rammenta il tuo delitto; i falli tuoi}}
Quanto a lui si fa innanzi, il regno intero,{{R|640}}}}

Versione delle 01:26, 11 set 2022

Perché confuso arresti?

Ibraimo.  (Oh dei! soccorso
Aita, oh cieli.)
Osnam.  E qual ti tinge il volto
Insolito pallor? quello non sei
Che con tranquillo aspetto e sangue, e morti
Mirar potesti, a cui de’ regi il fato
Ombra mai di pietà, d’orror, di tema
Destar non seppe in cuor? quell’alma invitta
Qual turbamento opprime?545
Ibraimo.  Osnam, deh taci,
Non rammentarmi il mio delitto, ah basti
Violata aver la fé, Nizam tradito;
Omai...
Osnam.  Che parli, infido? ah nò, de’ sacri
Augusti nomi d’onestà, di fede
Non abusar così; quello tradii,
Che il suo Signor tradì di fé mancai
A chi del Rege suo violò la fede
Rammenta il tuo delitto; i falli tuoi