Canti (Aleardi)/Poesie volanti/A Te: differenze tra le versioni

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| Nome e cognome dell'autore =Aleardo Aleardi
| Titolo =Canti
| Iniziale del titolo =C
| Nome della pagina principale =Canti (Aleardi)
| Eventuale titolo della sezione o del capitolo =[[Canti (Aleardi)/Poesie volanti|Poesie volanti]]<br /><br />A te
| Anno di pubblicazione =1863
| Secolo di pubblicazione =XIX secolo
| Il testo è una traduzione? =no
| Lingua originale del testo =italiano
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Versione delle 10:05, 13 feb 2010

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Partiam, fanciulla mia, lasciam le sponde

Tristi dell'Adige,
Dove l'eterno Barbaro profonde

Verghe e patiboli.
Una cerchiam coi passi dell'afflitto

Terra di liberi,
Ove a un italo cor non sia delitto

Amar l'Italia.
Vieni, aduniamo i nobili tesori

De le nostr'anime,
Perchè il ricordo de' passati amori

È vita all'esule.
Rechiam con noi le linëe ridenti

Dei colli patrii,
Dove i trascorsi splendidi momenti

Valser dei secoli.
Con noi rechiamo del paterno e santo

Tetto l'immagine,
Ove siam nati, ove abbiam riso, e pianto

Virili lagrime.
Con noi rechiamo un pugno de la terra

Amor dei Veneti,
Caro segno e fatal d'antica guerra,

Di nuovi spasimi.
Io porterò queste vïole colte

Sopra due tumoli,
Dove in pace de' miei padri sepolte

Son le reliquie...
Fanciulla mia, nell'intimo commosso

Il cor mi sanguina...
Non so partir. Di mia madre non posso

Lasciar le ceneri.


Josephstadt, 10 agosto 1859.

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