Rime (Guittone d'Arezzo)/Doglio e sospiro di ciò che m'avvene: differenze tra le versioni
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Doglio e sospiro di ciò che m’avvene, |
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Sospira |
Sospira ’l core, quando mi sovvene |
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{{R|8}}che voi m’amavi, ed ora non m’amate. |
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E non è meraviglia |
E non è meraviglia s’eo mi doglio, |
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Quando mi penso il tempo ch’aver soglio, |
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Versione delle 23:57, 14 set 2010
Questo testo è completo. |
Guittone d'Arezzo - Rime (Guittone d'Arezzo) (XIII secolo)
Doglio e sospiro di ciò che m'avvene
Doglio e sospiro di ciò che m’avvene,
che servo voi, soprana di biltate,
ed in redoppio mi tornan le pene;
4e voi, madonna, di ciò non curate,
anzi mi date doglia, che mi tene
e che m’ancide, se voi non m’atate.
Sospira ’l core, quando mi sovvene
8che voi m’amavi, ed ora non m’amate.
E non è meraviglia s’eo mi doglio,
ché la ventura mia tuttor disvene,
11e le bellezze vostre van doppiando.
Quando mi penso il tempo ch’aver soglio,
in disperanza m’torna tutto ’l bene,
14e li conforti me ne van mancando.