Pagina:Storia della letteratura italiana I.djvu/20: differenze tra le versioni
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Sono sentimenti elementari e irriflessi, che sbuccian fuori nella loro natia integrità senza immagini e senza concetti. Non ci è poeta di quel tempo, anche tra i meno naturali, dove non trovi qualche esempio di questa forma primitiva, elementare, a suon di natura, come dice un poeta popolare, e com’è una prima e subita impressione colta nella sua sincerità. Ed è allora che la lingua esce così viva e propria e musicale che serba una immortale freschezza, e la diresti ''pur mo’ nata'', e fa contrasto con altre parti ispide dello stesso canto. Rozza assai è una {{TestoCitato|S’eo trovasse Pietanza|canzone}} di {{AutoreCitato|Re Enzo|Enzo re}}; ma chi ha pazienza di leggerla, vi trova questa gemma: |
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Rozzissima è una {{TestoCitato|D’Amor distretto vivo doloroso|canzone}} di {{Ac|Folco di Calavra|Folco di Calabria}}, poeta assai antico; ma nella fine trovi lo stesso sentimento in una forma certo lontana da questa perfezione, pur semplice e sincera: |
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Versione delle 16:00, 5 ott 2010
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Lassa che mi dicia,
quando m’avìa in celato:
« Di te, o vita mia,
mi tegno più pagato,
che s’io avessi in balìa
lo mondo a signorato ».
Sono sentimenti elementari e irriflessi, che sbuccian fuori nella loro natia integrità senza immagini e senza concetti. Non ci è poeta di quel tempo, anche tra i meno naturali, dove non trovi qualche esempio di questa forma primitiva, elementare, a suon di natura, come dice un poeta popolare, e com’è una prima e subita impressione colta nella sua sincerità. Ed è allora che la lingua esce così viva e propria e musicale che serba una immortale freschezza, e la diresti pur mo’ nata, e fa contrasto con altre parti ispide dello stesso canto. Rozza assai è una canzone di Enzo re; ma chi ha pazienza di leggerla, vi trova questa gemma:
Giorno non ho di posa,
come nel mare l’onda:
core, chè non ti smembri?
Esci di pene e dal corpo ti parte:
ch’assai val meglio un’ora
morir, che ognor penare.
Rozzissima è una canzone di Folco di Calabria, poeta assai antico; ma nella fine trovi lo stesso sentimento in una forma certo lontana da questa perfezione, pur semplice e sincera:
Perzò meglio varria
morir in tutto in tutto,
ch’usar la vita mia
in pena ed in corrutto,
come uomo languente.