Divina Commedia/Purgatorio/Canto II: differenze tra le versioni

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''Canto secondo, nel quale tratta de la prima qualitade cioè dilettazione di vanitade, nel quale peccato inviluppati sono puniti proprio fuori del purgatorio in uno piano, e in persona di costoro nomina il Casella, uomo di corte.''
''Canto secondo, nel quale tratta de la prima qualitade cioè dilettazione di vanitade, nel quale peccato inviluppati sono puniti proprio fuori del purgatorio in uno piano, e in persona di costoro nomina il Casella, uomo di corte.''


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sì che le bianche e le vermiglie guance,
sì che le bianche e le vermiglie guance,
dov'i' era, de la bella Aurora
dov’i’ era, de la bella Aurora
per troppa etate divenivan rance. {{r|9}}
per troppa etate divenivan rance. {{r|9}}


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Ed ecco, qual, sorpreso dal mattino,
Ed ecco, qual, sorpreso dal mattino,
per li grossi vapor Marte rosseggia
per li grossi vapor Marte rosseggia
giù nel ponente sovra 'l suol marino, {{r|15}}
giù nel ponente sovra ’l suol marino, {{r|15}}


cotal m'apparve, s'io ancor lo veggia,
cotal m’apparve, s’io ancor lo veggia,
un lume per lo mar venir sì ratto,
un lume per lo mar venir sì ratto,
che 'l muover suo nessun volar pareggia. {{r|18}}
che ’l muover suo nessun volar pareggia. {{r|18}}


Dal qual com'io un poco ebbi ritratto
Dal qual com’io un poco ebbi ritratto
l'occhio per domandar lo duca mio,
l’occhio per domandar lo duca mio,
rividil più lucente e maggior fatto. {{r|21}}
rividil più lucente e maggior fatto. {{r|21}}


Poi d'ogne lato ad esso m'appario
Poi d’ogne lato ad esso m’appario
un non sapeva che bianco, e di sotto
un non sapeva che bianco, e di sotto
a poco a poco un altro a lui uscìo. {{r|24}}
a poco a poco un altro a lui uscìo. {{r|24}}
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gridò: "Fa, fa che le ginocchia cali.
gridò: "Fa, fa che le ginocchia cali.
Ecco l'angel di Dio: piega le mani;
Ecco l’angel di Dio: piega le mani;
omai vedrai di sì fatti officiali. {{r|30}}
omai vedrai di sì fatti officiali. {{r|30}}


Vedi che sdegna li argomenti umani,
Vedi che sdegna li argomenti umani,
sì che remo non vuol, né altro velo
sì che remo non vuol, né altro velo
che l'ali sue, tra liti sì lontani. {{r|33}}
che l’ali sue, tra liti sì lontani. {{r|33}}


Vedi come l' ha dritte verso 'l cielo,
Vedi come l’ ha dritte verso ’l cielo,
trattando l'aere con l'etterne penne,
trattando l’aere con l’etterne penne,
che non si mutan come mortal pelo". {{r|36}}
che non si mutan come mortal pelo". {{r|36}}


Poi, come più e più verso noi venne
Poi, come più e più verso noi venne
l'uccel divino, più chiaro appariva:
l’uccel divino, più chiaro appariva:
per che l'occhio da presso nol sostenne, {{r|39}}
per che l’occhio da presso nol sostenne, {{r|39}}


ma chinail giuso; e quei sen venne a riva
ma chinail giuso; e quei sen venne a riva
con un vasello snelletto e leggero,
con un vasello snelletto e leggero,
tanto che l'acqua nulla ne 'nghiottiva. {{r|42}}
tanto che l’acqua nulla ne ’nghiottiva. {{r|42}}


Da poppa stava il celestial nocchiero,
Da poppa stava il celestial nocchiero,
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e più di cento spirti entro sediero. {{r|45}}
e più di cento spirti entro sediero. {{r|45}}


'In exitu Isräel de Aegypto'
’In exitu Isräel de Aegypto’
cantavan tutti insieme ad una voce
cantavan tutti insieme ad una voce
con quanto di quel salmo è poscia scripto. {{r|48}}
con quanto di quel salmo è poscia scripto. {{r|48}}


Poi fece il segno lor di santa croce;
Poi fece il segno lor di santa croce;
ond'ei si gittar tutti in su la piaggia:
ond’ei si gittar tutti in su la piaggia:
ed el sen gì, come venne, veloce. {{r|51}}
ed el sen gì, come venne, veloce. {{r|51}}


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Da tutte parti saettava il giorno
Da tutte parti saettava il giorno
lo sol, ch'avea con le saette conte
lo sol, ch’avea con le saette conte
di mezzo 'l ciel cacciato Capricorno, {{r|57}}
di mezzo ’l ciel cacciato Capricorno, {{r|57}}


quando la nova gente alzò la fronte
quando la nova gente alzò la fronte
ver' noi, dicendo a noi: "Se voi sapete,
ver’ noi, dicendo a noi: "Se voi sapete,
mostratene la via di gire al monte". {{r|60}}
mostratene la via di gire al monte". {{r|60}}


E {{AutoreCitato|Publio Virgilio Marone|Virgilio}} rispuose: "Voi credete
E {{AutoreCitato|Publio Virgilio Marone|Virgilio}} rispuose: "Voi credete
forse che siamo esperti d'esto loco;
forse che siamo esperti d’esto loco;
ma noi siam peregrin come voi siete. {{r|63}}
ma noi siam peregrin come voi siete. {{r|63}}


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che lo salire omai ne parrà gioco". {{r|66}}
che lo salire omai ne parrà gioco". {{r|66}}


L'anime, che si fuor di me accorte,
L’anime, che si fuor di me accorte,
per lo spirare, ch'i' era ancor vivo,
per lo spirare, ch’i’ era ancor vivo,
maravigliando diventaro smorte. {{r|69}}
maravigliando diventaro smorte. {{r|69}}


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e di calcar nessun si mostra schivo, {{r|72}}
e di calcar nessun si mostra schivo, {{r|72}}


così al viso mio s'affisar quelle
così al viso mio s’affisar quelle
anime fortunate tutte quante,
anime fortunate tutte quante,
quasi oblïando d'ire a farsi belle. {{r|75}}
quasi oblïando d’ire a farsi belle. {{r|75}}


Io vidi una di lor trarresi avante
Io vidi una di lor trarresi avante
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che mosse me a far lo somigliante. {{r|78}}
che mosse me a far lo somigliante. {{r|78}}


Ohi ombre vane, fuor che ne l'aspetto!
Ohi ombre vane, fuor che ne l’aspetto!
tre volte dietro a lei le mani avvinsi,
tre volte dietro a lei le mani avvinsi,
e tante mi tornai con esse al petto. {{r|81}}
e tante mi tornai con esse al petto. {{r|81}}


Di maraviglia, credo, mi dipinsi;
Di maraviglia, credo, mi dipinsi;
per che l'ombra sorrise e si ritrasse,
per che l’ombra sorrise e si ritrasse,
e io, seguendo lei, oltre mi pinsi. {{r|84}}
e io, seguendo lei, oltre mi pinsi. {{r|84}}


Soavemente disse ch'io posasse;
Soavemente disse ch’io posasse;
allor conobbi chi era, e pregai
allor conobbi chi era, e pregai
che, per parlarmi, un poco s'arrestasse. {{r|87}}
che, per parlarmi, un poco s’arrestasse. {{r|87}}


Rispuosemi: "Così com'io t'amai
Rispuosemi: "Così com’io t’amai
nel mortal corpo, così t'amo sciolta:
nel mortal corpo, così t’amo sciolta:
però m'arresto; ma tu perché vai?". {{r|90}}
però m’arresto; ma tu perché vai?". {{r|90}}


"Casella mio, per tornar altra volta
"Casella mio, per tornar altra volta
dov'io son, fo io questo vïaggio",
dov’io son, fo io questo vïaggio",
diss'io; "ma a te com'è tanta ora tolta?". {{r|93}}
diss’io; "ma a te com’è tanta ora tolta?". {{r|93}}


Ed elli a me: "Nessun m'è fatto oltraggio,
Ed elli a me: "Nessun m’è fatto oltraggio,
se quei che leva quando e cui li piace,
se quei che leva quando e cui li piace,
più volte m' ha negato esto passaggio; {{r|96}}
più volte m’ ha negato esto passaggio; {{r|96}}


ché di giusto voler lo suo si face:
ché di giusto voler lo suo si face:
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chi ha voluto intrar, con tutta pace. {{r|99}}
chi ha voluto intrar, con tutta pace. {{r|99}}


Ond'io, ch'era ora a la marina vòlto
Ond’io, ch’era ora a la marina vòlto
dove l'acqua di Tevero s'insala,
dove l’acqua di Tevero s’insala,
benignamente fu' da lui ricolto. {{r|102}}
benignamente fu’ da lui ricolto. {{r|102}}


A quella foce ha elli or dritta l'ala,
A quella foce ha elli or dritta l’ala,
però che sempre quivi si ricoglie
però che sempre quivi si ricoglie
qual verso Acheronte non si cala". {{r|105}}
qual verso Acheronte non si cala". {{r|105}}


E io: "Se nuova legge non ti toglie
E io: "Se nuova legge non ti toglie
memoria o uso a l'amoroso canto
memoria o uso a l’amoroso canto
che mi solea quetar tutte mie doglie, {{r|108}}
che mi solea quetar tutte mie doglie, {{r|108}}


di ciò ti piaccia consolare alquanto
di ciò ti piaccia consolare alquanto
l'anima mia, che, con la sua persona
l’anima mia, che, con la sua persona
venendo qui, è affannata tanto!". {{r|111}}
venendo qui, è affannata tanto!". {{r|111}}


'Amor che ne la mente mi ragiona'
’Amor che ne la mente mi ragiona’
cominciò elli allor sì dolcemente,
cominciò elli allor sì dolcemente,
che la dolcezza ancor dentro mi suona. {{r|114}}
che la dolcezza ancor dentro mi suona. {{r|114}}


Lo mio maestro e io e quella gente
Lo mio maestro e io e quella gente
ch'eran con lui parevan sì contenti,
ch’eran con lui parevan sì contenti,
come a nessun toccasse altro la mente. {{r|117}}
come a nessun toccasse altro la mente. {{r|117}}


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qual negligenza, quale stare è questo?
qual negligenza, quale stare è questo?
Correte al monte a spogliarvi lo scoglio
Correte al monte a spogliarvi lo scoglio
ch'esser non lascia a voi Dio manifesto". {{r|123}}
ch’esser non lascia a voi Dio manifesto". {{r|123}}


Come quando, cogliendo biado o loglio,
Come quando, cogliendo biado o loglio,
li colombi adunati a la pastura,
li colombi adunati a la pastura,
queti, sanza mostrar l'usato orgoglio, {{r|126}}
queti, sanza mostrar l’usato orgoglio, {{r|126}}


se cosa appare ond'elli abbian paura,
se cosa appare ond’elli abbian paura,
subitamente lasciano star l'esca,
subitamente lasciano star l’esca,
perch'assaliti son da maggior cura; {{r|129}}
perch’assaliti son da maggior cura; {{r|129}}


così vid'io quella masnada fresca
così vid’io quella masnada fresca
lasciar lo canto, e fuggir ver' la costa,
lasciar lo canto, e fuggir ver’ la costa,
com'om che va, né sa dove rïesca; {{r|132}}
com’om che va, né sa dove rïesca; {{r|132}}


né la nostra partita fu men tosta.
né la nostra partita fu men tosta.
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===== Altri progetti =====
===== Altri progetti =====
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[[cs:Božská komedie/Očistec/Zpěv druhý]]
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Versione delle 22:59, 10 ott 2010

Purgatorio - Canto I Purgatorio - Canto III

Canto secondo, nel quale tratta de la prima qualitade cioè dilettazione di vanitade, nel quale peccato inviluppati sono puniti proprio fuori del purgatorio in uno piano, e in persona di costoro nomina il Casella, uomo di corte.

 
Già era 'l sole a l'orizzonte giunto
lo cui meridïan cerchio coverchia
Ierusalèm col suo più alto punto
; 3

e la notte, che opposita a lui cerchia,
uscia di Gange fuor con le Bilance,
che le caggion di man quando soverchia; 6

sì che le bianche e le vermiglie guance,
là dov’i’ era, de la bella Aurora
per troppa etate divenivan rance. 9

Noi eravam lunghesso mare ancora,
come gente che pensa a suo cammino,
che va col cuore e col corpo dimora.
12

Ed ecco, qual, sorpreso dal mattino,
per li grossi vapor Marte rosseggia
giù nel ponente sovra ’l suol marino, 15

cotal m’apparve, s’io ancor lo veggia,
un lume per lo mar venir sì ratto,
che ’l muover suo nessun volar pareggia. 18

Dal qual com’io un poco ebbi ritratto
l’occhio per domandar lo duca mio,
rividil più lucente e maggior fatto. 21

Poi d’ogne lato ad esso m’appario
un non sapeva che bianco, e di sotto
a poco a poco un altro a lui uscìo. 24

Lo mio maestro ancor non facea motto,
mentre che i primi bianchi apparver ali;
allor che ben conobbe il galeotto, 27

gridò: "Fa, fa che le ginocchia cali.
Ecco l’angel di Dio: piega le mani;
omai vedrai di sì fatti officiali. 30

Vedi che sdegna li argomenti umani,
sì che remo non vuol, né altro velo
che l’ali sue, tra liti sì lontani. 33

Vedi come l’ ha dritte verso ’l cielo,
trattando l’aere con l’etterne penne,
che non si mutan come mortal pelo". 36

Poi, come più e più verso noi venne
l’uccel divino, più chiaro appariva:
per che l’occhio da presso nol sostenne, 39

ma chinail giuso; e quei sen venne a riva
con un vasello snelletto e leggero,
tanto che l’acqua nulla ne ’nghiottiva. 42

Da poppa stava il celestial nocchiero,
tal che faria beato pur descripto;
e più di cento spirti entro sediero. 45

’In exitu Isräel de Aegypto’
cantavan tutti insieme ad una voce
con quanto di quel salmo è poscia scripto. 48

Poi fece il segno lor di santa croce;
ond’ei si gittar tutti in su la piaggia:
ed el sen gì, come venne, veloce. 51

La turba che rimase lì, selvaggia
parea del loco, rimirando intorno
come colui che nove cose assaggia. 54

Da tutte parti saettava il giorno
lo sol, ch’avea con le saette conte
di mezzo ’l ciel cacciato Capricorno, 57

quando la nova gente alzò la fronte
ver’ noi, dicendo a noi: "Se voi sapete,
mostratene la via di gire al monte". 60

E Virgilio rispuose: "Voi credete
forse che siamo esperti d’esto loco;
ma noi siam peregrin come voi siete. 63

Dianzi venimmo, innanzi a voi un poco,
per altra via, che fu sì aspra e forte,
che lo salire omai ne parrà gioco". 66

L’anime, che si fuor di me accorte,
per lo spirare, ch’i’ era ancor vivo,
maravigliando diventaro smorte. 69

E come a messagger che porta ulivo
tragge la gente per udir novelle,
e di calcar nessun si mostra schivo, 72

così al viso mio s’affisar quelle
anime fortunate tutte quante,
quasi oblïando d’ire a farsi belle. 75

Io vidi una di lor trarresi avante
per abbracciarmi, con sì grande affetto,
che mosse me a far lo somigliante. 78

Ohi ombre vane, fuor che ne l’aspetto!
tre volte dietro a lei le mani avvinsi,
e tante mi tornai con esse al petto. 81

Di maraviglia, credo, mi dipinsi;
per che l’ombra sorrise e si ritrasse,
e io, seguendo lei, oltre mi pinsi. 84

Soavemente disse ch’io posasse;
allor conobbi chi era, e pregai
che, per parlarmi, un poco s’arrestasse. 87

Rispuosemi: "Così com’io t’amai
nel mortal corpo, così t’amo sciolta:
però m’arresto; ma tu perché vai?". 90

"Casella mio, per tornar altra volta
là dov’io son, fo io questo vïaggio",
diss’io; "ma a te com’è tanta ora tolta?". 93

Ed elli a me: "Nessun m’è fatto oltraggio,
se quei che leva quando e cui li piace,
più volte m’ ha negato esto passaggio; 96

ché di giusto voler lo suo si face:
veramente da tre mesi elli ha tolto
chi ha voluto intrar, con tutta pace. 99

Ond’io, ch’era ora a la marina vòlto
dove l’acqua di Tevero s’insala,
benignamente fu’ da lui ricolto. 102

A quella foce ha elli or dritta l’ala,
però che sempre quivi si ricoglie
qual verso Acheronte non si cala". 105

E io: "Se nuova legge non ti toglie
memoria o uso a l’amoroso canto
che mi solea quetar tutte mie doglie, 108

di ciò ti piaccia consolare alquanto
l’anima mia, che, con la sua persona
venendo qui, è affannata tanto!". 111

’Amor che ne la mente mi ragiona’
cominciò elli allor sì dolcemente,
che la dolcezza ancor dentro mi suona. 114

Lo mio maestro e io e quella gente
ch’eran con lui parevan sì contenti,
come a nessun toccasse altro la mente. 117

Noi eravam tutti fissi e attenti
a le sue note; ed ecco il veglio onesto
gridando: "Che è ciò, spiriti lenti? 120

qual negligenza, quale stare è questo?
Correte al monte a spogliarvi lo scoglio
ch’esser non lascia a voi Dio manifesto". 123

Come quando, cogliendo biado o loglio,
li colombi adunati a la pastura,
queti, sanza mostrar l’usato orgoglio, 126

se cosa appare ond’elli abbian paura,
subitamente lasciano star l’esca,
perch’assaliti son da maggior cura; 129

così vid’io quella masnada fresca
lasciar lo canto, e fuggir ver’ la costa,
com’om che va, né sa dove rïesca; 132

né la nostra partita fu men tosta.


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