Sull'incivilimento primitivo/Parte I

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Parte I

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Introduzione Parte II

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I.


È indubitato che la storia dell’antico mondo, anteriore all’epoca imperiale romana, ha pochi documenti certi e presenta vaste lacune, da cui scaturiscono in infinito numero le contradizioni. Le tradizioni di quelle popolazioni che diconsi antichissime disperdonsi nelle più curiose fole, e lo studioso sol può idearsi che in generale esse tutte ebbero l’incivilimento primo dallo straniero impulso operato da gente marina che venendo dall’Oceano approdarono alle loro spiagge, impiantandovi la civiltà, onde furono divinizzati dalla riconoscenza popolare. Infatti nelle tradizioni istoriche di tutti questi popoli tenuti possessori della più antica civiltà, si trovano Dii o Semidei che figli del mare calarono a terra dal dorso di mostri marini portando la civiltà nelle loro contrade. Il mostro Oanne in Assiria, Iside ed Osiride in Egitto, Dardano nella Fenicia, Inaco e Danao in Grecia, secondo le memorie sacre di quei paesi, furono generati o vennero tutti dal mare; era il primo un mostro marino che presentavasi sulle sponde del mar rosso, insegnando con umana favella le basi della civiltà ai stupefatti aborigeni che religiosamente andavano ad istruirvisi; alcuni degli altri ci sono dati come figli di Nettuno che, pieni della divina sapienza del padre, istruivano i popoli, fondavano le città, formavano i regni; non vi mancano quelli che provenienti da incognite contrade ultramarine son fatti figli del sommo Giove, e per superna volontà del [p. 11 modifica]padre, fondatori di civiltà a stupefatti popoli: perfino i Messicani, un tempo civilissimi, raccontavano ai barbari invasori spagnoli del secolo XVI, che in tempi remotissimi alcuni guerrieri di bianca razza giunsero sopra enormi mostri marini alle loro spiagge, raggianti di divinità, e dopo aver insegnato ai loro padri i rudimenti su cui si basa il viver civile, rimontarono sopra quei mostri che ad un cenno loro prontamente disparvero.

A me sembra che il più semplice osservatore nello avvicinare e nello studiare simili fatti dovrà convincersi che togliendo da essi quella parte soprannaturale, che gelose e stolte religioni lor dettero, speculando sulla debilità della coscienza umana per loro profitto, tutti questi tesmofori dovettero appartenere ad uno o più popoli commercianti e navigatori che nei primi tempi dell’emanazione della razza umana occupavano qualche paese floridissimo che li spediva in traccia o di nuovi popoli da istruire o di nuove contrade da usufruire. Quali potevano essere mai queste nazioni?