Trattato completo di agricoltura/Volume I/Botanica agricola/13

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Del colore nei vegetali

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del colore nei vegetali.

§ 43. Varie sono le opinioni intorno alla causa del diverso colore nei diversi vegetali o nelle loro varie parti. Alcuni vogliono che in essi già esistano umori di vario colore, altri un solo, modificato dall’acqua, dall’ossigeno dell’aria, o dagli alcali ed acidi vegetali. A me pare che sia meglio supporne uno solo, il quale, quando sia giunto alle parti esterne della pianta, si modifichi a norma della costituzione di queste, della natura chimica dei loro sughi, e degli agenti atmosferici. [p. 56 modifica]

Il color verde generalmente trovasi in quelle parti che, fornite di pori, in presenza della luce, possono decomporre l’aria atmosferica appropriandosi il carbonio, quali sono le foglie e la corteccia novella. La piumetta del seme appena sbucciata dai cotiledoni, che non ha per anco agito sull’aria, ma che piuttosto si è appropriato un poco d’ossigeno, trovasi ordinariamente biancastra o rossiccia e non si fa verde che in seguito; lo stesso dicasi delle foglie appena sbucciate dalle gemme, e di quelle che conservano un color rossiccio per maggior tempo, quando, per la stagione fredda o piovosa, difficilmente possono appropriarsi il carbonio. Così pure le foglie delle piante deperenti, o di quelle che s’avvicinano al termine della vegetazione annuale, rendendosi più dure ed ostruendo i pori che servono alla respirazione, cessano d’appropriarsi il carbonio, ritengono soltanto una porzione d’ossigeno e cominciano a prendere un color giallo, indi rossiccio e finalmente bruno e cadono. Lo stesso succede coll’invecchiarsi della corteccia d’un tronco. Ordinariamente poi le foglie in questo momento prendono il colore del frutto maturo della pianta cui appartengono, giallo-rosse nel persico, nei pomi e nella vite a frutto rosso; giallognolo in quella a frutto bianco; rosso nel ciliegio; giallo negli albicocchi; giallo oscure nel pero, ecc. Il color rosso e bianco domina nei climi freddi ove, come vedremo, l’appropriarsi del carbonio è più difficile per la bassa temperatura; il giallo nei caldi e secchi; il verde nei climi temperati ed umidi. I fiori, ossia i petali, le parti che li compongono ed i frutti, mancando di stomi o pori, non sono mai verdi, e si sa che assorbono molto ossigeno. L’azione diretta del sole sui fiori o sul frutto tende a dar loro un color maggiormente rossiccio; un frutto in parte coperto da qualche foglia è più rosso o di color più carico ove riceve liberamente i raggi solari. Private le foglie della luce imbianchiscono.

Dirò infine non essere improbabile che una maggiore o minor ossigenazione od appropriamento d’ossigeno sia la causa [p. 57 modifica]della varietà dei colori nei vegetali, poichè le tinte verdi od azzurre di essi trattate cogli acidi possono prendere il color giallo, il ranciato ed il rosso, come può osservarsi da chi imbratti con cose acide gli abiti tinti con colori vegetali.