Trattato completo di agricoltura/Volume II/Della Barbabietola/4
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terreno, concime e coltura.
§ 778. Dall’ispezione delle ceneri si ravvisa che la barbabietola ama le terre ricche di potassa; epperò queste essendo generalmente le argillose, vedrassi che il migliore terreno sarà l’argilloso, mediocremente tenace e piuttosto fresco.
§ 779. Il concime dev’essere pure abbondante di potassa e di materie organiche che favoriscano una rigogliosa vegetazione. La barbabietola è uno di quei vegetali che desiderano maggior quantità di concime di quanto realmente abbisognino, specialmente in materie azotate, poichè, sebbene la radice contenga ben poco azoto, pure il suo aumento è in ragione della vigoria della vegetazione erbacea, la quale vien favorita assai dalle materie organiche. Perciò, dove la barbabietola si raccoglie avanti l’Ottobre o poco dopo, essa prepara un ottimo terreno pel frumento.
§ 780. Per la coltura della barbabietola si deve lavorare profondamente la terra avanti il gelo, lasciando in piedi il solco sino alla primavera onde si polverizzi; in quest’epoca vi si passa sopra ripetutamente coll’erpice, indi vi si spande il concime e si sotterra con un secondo e ben fatto lavoro.
La semina si fa col seminatore, oppure col foraterra, avendo tracciate dapprima le linee. La semina a gettata è assolutamente da proscriversi, dando luogo ad una germinazione troppo irregolare. L’epoca della semina comincerà quando non si temono più le brine.
La distanza cui devonsi tenere le linee fra di loro, e le piante sulla stessa linea sarà regolata secondo il volume che possono acquistare le radici, non che secondo il clima. Ordinariamente si mantiene una distanza di 0m,40 a 0m,50 fra linea e linea, e di 0m,40 a 0m,20 fra pianta e pianta sulla linea istessa. Nei climi caldi ed asciutti non conviene piantar rado, poichè durante i mesi di siccità la radice ingrossa poco, e ben di rado, per mezzo delle piogge autunnali, essa raggiunge il peso di mezzo chilogrammo. Nei climi umidi invece è meglio mantenere una distanza maggiore, stante che in quelle condizioni la radice s’ingrossa di più. Koechlin, per ottenere dei raccolti di barbabietole straordinariamente grosse (chilog. 15 circa), dava un metro di distanza alle linee, e 0m,50 fra le piante su di ciascuna linea. Ma questa distanza ci sembra soverchia, poichè se viene a mancare qualche pianta, come spesso succede, rimangono molti spazi improduttivi nel terreno. Oltre a ciò è provato che queste radici è meglio che non sorpassino i due chilog., il che si ottiene piantando a 0m,31 circa nelle linee, mantenendo queste a 0m,60 fra loro.
Nate le piante, quando le foglie abbiano una lunghezza di 0m,25 circa, si pratica una prima zappatura, perchè le male erbe le soffocherebbero; nell’egual tempo si diradano al giusto punto le piante fra le linee, lasciandone una sola e la più vigorosa per ogni ceppo, o si ripiantano dove mancano. Dopo quindici giorni si rinnova la sarchiatura, la quale si ripete quando surgano nuove erbe e fin a tanto che le foglie della barbabietola siano tanto sviluppate da impedirne la vegetazione.
§ 781. Coltura per trapiantamento. Nei climi ove la primavera corre piuttosto secca, per il che vada fallita gran parte della semina, giova seminar presto le barbabietole in vivajo posto in luogo soleggiato, da dove poi si trasportano nei campi piantando col foraterra, quando abbiano tre o quattro foglie, avvertendo di cimarle a 0m,10 sopra il colletto della radice, onde la pianta evapori meno e meno facilmente dissecchi. Con tal mezzo si ha maggior tempo di disporre il terreno, e di piantare più presto. Sarà anche ottima cosa ripiantare subito dopo una pioggia; nel piantar col foraterra s’introduce la pianta fino al colletto, e poi vi si comprime intorno alquanto la terra, facendo collo stesso strumento un altro foro vicino al primo e piegando il foraterra verso la pianta. Nel caso che la stagione sia ostinatamente arida, si potrà senza grave spesa inaffiare un poco presso la pianta.
In simili circostanze assai meglio sarà seminare la barbabietola sopra letti caldi e trapiantare sul principio di primavera, appena che non si temano più i geli, e che la terra sia ancora naturalmente umida. La semina sui letti caldi fatta in Gennajo o tutt’al più in Febbrajo, può dare pianticelle atte ad essere ripiantate anche alla metà di Marzo e per tal modo ottenere il massimo prodotto, potendo la pianta mettere a profitto non solo la temperatura di due o tre mesi di più, ma eziandio l’umidità naturale dei primi momenti di primavera, per il che riescono già assai vegete e grosse quando quelle seminate nel campo non hanno quasi per anco germinato, resistendo perciò di più contro gli ardori estivi.
§ 782. La sfogliazione parziale della barbabietola durante la sua vegetazione, o quella completa fatta prima di estirpare le radici in autunno, può essere un’altra sorgente di profitto, procurandoci con che mantenere il bestiame. Durante la vegetazione bisogna andar con molta cautela nel levare le foglie prima e durante l’estate, specialmente se la stagione è asciutta, avvertendo eziandio di non toglierne che una o due delle inferiori per ciascuna pianta. In questo caso le foglie vengono mano mano consumate verdi, e se invece la sfogliazione succede al momento di togliere le radici dal campo, è chiaro che non si potrebbero consumare verdi in totalità. Taluno, fattele appassire un poco, le conserva in tini, disponendole a strati e mescolandole con sale.