Trattato dell'imbrigliare, atteggiare e ferrare cavalli/Trattato 1/Capitolo 15

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Quando'l cavallo ha il labro grosso. Cap. 15.

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Quando'l cavallo ha il labro grosso.

Cap. XV.

QUando’l cavallo è di labro grosso di ragione s’arma con esso, & di tal modo, che l’imboccatura non puote operare nel suo luogo; & volendosi, che la briglia operi, come dee, sopra la gengiva, egli è buono il campanello, perche ribatterà adietro quel labro; & potendosi servire di briglia di due prese, fare, che in quella di sopra sia una rotella da ogni lato vicino alla guardia, & nell’altra di sotto ballotta. La stroppa, & la bevagna semplice sono perfette, & similmente la doppia stroppa, cosi di prese come di rotelle, la quale quando si volesse fare da una presa, si puote, facendo quelle rotelle di fuora più sottili, ma eguali d’altezza; pur volendo quelle del mezo più basse (astretto però dalla lingua grossa) si possono fare alquanto; & volendola doppia di prese far che in quella di sopra siano le rotelle più infuori di quelle di sotto. Occorrendo adoperare l’aperta torre il chiappone di due prese, facendo in quella di sopra la rotella, che sia vicina alla guardia, mettendo ballotta nell’altra. Et se si vuole tramuttare la ballotta in rotella si puote; che non solo essa dis’arma benissime, ma ancho fa più forte la briglia, & gli da maggior commodità di forare. Et di più si potrà fare, se si vorrà che sia l’imboccatura solo da una presa. Et quando si volesse disarmare il cavallo co’l barbocciale si vaglia di quello del ginetto.