Trattato dell'imbrigliare, atteggiare e ferrare cavalli/Trattato 1/Capitolo 20

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Come debbono essere le mascelle del cavallo dove ripossa la briglia. Cap. 20.

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Come debbono essere le mascelle del cavallo dove ripossa la briglia. Cap. 20.
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Come debbono essere le mascelle del cavallo dove riposa la briglia.

Cap. XX.


SE il cavallo havesse le mascelle dove riposa la briglia honeste, cioè non troppo larghe ne etiam strette, se li farà all’hora imboccatura di larghezza ordinaria, la quale sarà quanto è la mano dell’huomo, ò sia poi chiusa, ò aperta. Et essendo ella aperta, fare, che la portella di quella sia tanto larga quanto è la grossezza del dito più grosso d’essa mano. Et vedendosi, che la briglia fatta di questa misura di mano (sia poi di che sorte si voglia) fusse per strettezza della mascelle troppo larga, stringerla, non volendo, che li nuoccia senza alcun buono effetto. Et ancho si dee fare per schivare il brutto vedere; perche mettendoseli briglia chiusa, che havesse o ballotta, o rotelle, & che fusse l’imboccatura più larga di quello converrebbe, battaria fuor della gengiva, & tanto peggio saria, quanto peggio fusse divinta, & vecchia la briglia, oltre che non s’accommodaria mai bene al suo segno, faria ancho spiacere alla predetta gengiva, & facilmente gliela romperebbe; & se fusse chiappone tanto peggio; perche le cazzolle della portella percoteriano sopra quella, ne le gioverebbe poi la ballotta, ne meno rotella per diffensione, che per il più delle volte non la rompessero. Et quando fusse più stretta l’imboccatura essendo di predetta misura per cagione di mascelle larghe, il cavallo non potria all’hora pigliar spasso della briglia, & sarebbe come legato, facendo ancho brutto vedere. Adunque richiede, che li stia giusta in bocca ne sia stretta ne larga anchora. Non maravigliandosi però alcuno, che alle mule, che hanno per l’ordinario mascelle strette non si consideri, quantunque esse portino organi in bocca non che briglie; perche questo avviene, che le lor briglie non si snodano, & non si snodando non è pericolo, che cadano fuor della gengiva; & poi ancho elle non si muovono se non di portante, o passo; & hanno etiam si [p. 13 modifica]incallita la gengiva dalle sbrigliate, che ricevono, & false retine, che del continuo portano, che niente temono; però non occorre in esse haver tal considerazione, eccetto che per bellezza.