Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte ottava - Dell'orizzonte/927. Qual sia il vero sito dell'orizzonte

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Parte ottava - Dell'orizzonte
927. Qual sia il vero sito dell'orizzonte

Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte ottava - Dell'orizzonte/928. Dell'orizzonte IncludiIntestazione 1 giugno 2008 75% Pittura

Parte ottava - Dell'orizzonte - 928. Dell'orizzonte

Sono gli orizzonti di varie distanze dall’occhio, conciossiaché quello è detto orizzonte dove la chiarezza dell’aria termina col termine della terra, ed è in tanti siti veduto d’un medesimo perpendicolare sopra il centro del mondo, quante sono le altezze dell’occhio che il vede; perché l’occhio, posto alla pelle del mare quieto, vede esso orizzonte vicino un mezzo miglio o circa; e se l’uomo s’innalza coll’occhio, quant’è la sua universale altezza, l’orizzonte si vede remoto da lui sette miglia, e cosí in ogni grado di altezza scopre l’orizzonte piú remoto da sé, onde accade che quelli che sono nelle cime degli alti monti vicini al mare vedono il cerchio dell’orizzonte molto remoto da loro; ma quelli che sono infra terra non hanno l’orizzonte con eguale distanza, perché la superficie della terra non è egualmente distante dal centro del mondo, onde non è di perfetta sfericità, com’è la pelle dell’acqua; e quest’è causa di tal varietà di distanze infra l’occhio e l’orizzonte.

Mai l’orizzonte della sfera dell’acqua sarà piú alto delle piante de’ piedi di colui che il vede stando in contatto con esse piante col contatto che ha il termine del mare col termine della terra scoperta dalle acque.

L’orizzonte del cielo alcuna volta è molto vicino, e massime a quello che si trova a lato alle sommità de’ monti, e lo vede generare nel termine di essa sommità; e voltandosi indietro all’orizzonte del mare lo vedrà remotissimo.

Molto distante è l’orizzonte che si vede nel lito del mare di Egitto; riguardando pel corso l’avvenimento del Nilo inverso l’Etiopia colle sue pianure laterali, si vede l’orizzonte confuso, anzi incognito, perché v’è tre mila miglia di pianura che sempre s’innalza insieme coll’altezza del fiume, e s’interpone tanta grossezza d’aria infra l’occhio e l’orizzonte etiopico, che ogni cosa si fa bianca; e cosí tale orizzonte si perde di sua notizia. E questi tali orizzonti fanno molto bel vedere in pittura. Vero è che si deve fare alcune montagne laterali con gradi di colori diminuiti, come richiede l’ordine della diminuzione de’ colori nelle lunghe distanze.

Ma per dimostrare che la piramide de’ prospettivi abbraccia spazio infinito, noi immagineremo ab occhio, il quale taglia i gradi di una distanza infinita dnmop, e li taglia con le linee visuali nella parete cd, le quali linee visuali in ogni grado di distanza del lor nascimento acquistano altezza in essa parete cd, né mai perverranno all’altezza dell’occhio; e per essere cd parete di una quantità continua, essa è divisibile in infinito e mai sarà ripiena delle linee visuali, ancoraché la lunghezza di tale ultima linea fosse infinita; né mai vi giungerai con una linea parallela, ancoraché lo spazio bs fosse infinito.
Le figure che poco diminuiscono poco sono remote dall’occhio, onde per necessità sempre il termine naturale dell’orizzonte si scontra nell’occhio della figura ritratta, com’è la figura at che vede la figura ru vicina a sé nella parte piú estrema della piramide atb, cioè ru è minore che at; ma questa tal piramide non è quella che dimanda la prospettiva; conciossiaché quella non si dà in pratiche per avere essa spazio infinito dalla base alla sua punta, e questa di sopra ha sette miglia da essa base alla detta punta.