Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte prima/39. Differenza ch'è dalla pittura alla scultura

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Parte prima
39. Differenza ch'è dalla pittura alla scultura

Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte prima/38. Dell'obbligo che ha la scultura col lume, e non la pittura Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte prima/40. Della pittura e della poesia IncludiIntestazione 1 giugno 2008 75% Pittura

Parte prima
39. Differenza ch'è dalla pittura alla scultura
Parte prima - 38. Dell'obbligo che ha la scultura col lume, e non la pittura Parte prima - 40. Della pittura e della poesia

La prima maraviglia che apparisce nella pittura è il parere spiccata dal muro od altro piano, ed ingannare i sottili giudizi con quella cosa che non è divisa dalla superficie della parete; qui in questo caso lo scultore fa le opere sue che tanto paiono quanto elle sono, e qui è la causa che il pittore bisogna che faccia l’ufficio della notizia nelle ombre, che sieno compagne de’ lumi. Allo scultore non bisogna tale scienza, perché la natura aiuta le sue opere, com’essa fa ancora a tutte le altre cose corporee, dalle quali tolta la luce sono di un medesimo colore, e renduta loro la luce, sono di varî colori, cioè chiaro e scuro. La seconda cosa che al pittore con gran discorso bisogna, è che con sottile investigazione ponga le vere qualità e quantità delle ombre e lumi; qui la natura per sé le mette nelle opere dello scultore. Terza è la prospettiva, investigazione ed invenzione sottilissima degli studi matematici, la quale per forza di linee fa parere remoto quel ch’è vicino, e grande quel ch’è picciolo; qui la scultura è aiutata dalla natura in questo caso, e fa senza invenzione dello scultore.