Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte seconda/100. Come il pittore si deve acconciare al lume col suo rilievo Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte seconda/102. Dell'inganno che si riceve nel giudizio delle membra IncludiIntestazione 1 giugno 2008 75% Pittura
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<dc:title> Trattato della Pittura </dc:title> <dc:creator opt:role="aut">Leonardo da Vinci</dc:creator> <dc:date>XVI secolo</dc:date> <dc:subject></dc:subject> <dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights> <dc:rights>GFDL</dc:rights> <dc:relation></dc:relation> <dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Trattato_della_Pittura_(da_Vinci)/Parte_seconda/101._Della_qualit%C3%A0_del_lume&oldid=-</dc:identifier> <dc:revisiondatestamp>20110421113308</dc:revisiondatestamp> //it.wikisource.org/w/index.php?title=Trattato_della_Pittura_(da_Vinci)/Parte_seconda/101._Della_qualit%C3%A0_del_lume&oldid=- 20110421113308
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Il lume grande ed alto e non troppo potente sarà quello che renderà le particole de’ corpi molto grate.
